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7/4/2011 | federico.leardini
Con Wall Street chiusa per l’indipendence Day gli investitori europei si concentrano ancora una volta sui due grandi market mover del periodo.
Grecia e Agenzie di rating.
La buona notizia viene dallo sblocco del quinto prestito da 12 miliardi ad Atene, deciso da una conference call tra i membri dell’Eurogruppo sabato.
La cattiva viene da Standard & Poor’s, che non crede al progetto francese di riscadenziamento delle obbligazioni greche (al quale hanno aderito tra venerdì e oggi anche le nostre banche principali) e avanza l’ipotesi di un default selettivo.
Ne paga le conseguenze soprattutto l’Euro, che sembrava nelle prime ore della mattinata orientato a nuovi livelli record (mensili, oviamente…), verso l’1,46 e si è trovato invece decisamente ridimensionato nella sua corsa, chiudendo di pochissimo sopra la parità, a 1,45.
A Piazza Affari banche protagoniste, nel bene e nel male: le grandi come Intesa (che non quoterà Fideuram) e Unicredit perdono terreno.
Altre (Mps, Ubi e Bpm) corrono, soprattutto grazie a giudizi positivi delle case d’affari internazionali e chiudono in forte rialzo.
Bene anche Fiat, che chiude in rialzo di oltre 2 punti percentuali, guidando uno dei comparti migliori oggi in Europa, quello delle quattro ruote.
Sempre sul fronte continentale, occhi sulle assicurazioni: secondo l'autorità di controllo del settore assicurativo europeo, Eiopa, quasi il 10% delle compagnie del vecchio continente avrebbero bisogno di raccogliere nuovi capitali in caso di un duro shock economico accompagnato da un forte calo dei corsi azionari, dei tassi di interesse e un crollo del mercato immobiliare.
L’Autority non ha però svelato i nomi delle società in questione
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