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1/30/2018 | Greta Bisello
I mercati emergenti sono riusciti a resistere al rialzo dei tassi Fed dello scorso anno, il debito emergente in valuta locale ha sovraperformato il debito in dollari, mettendo a segno ritorni del 15,21%.
I rischi del mercato per il 2018 saranno diversi ma secondo Anisha Goodly, emerging markets portfolio specialist, TCW, questa asset class sarà ancora in grado non solo di resistere ma anche beneficiare dei continui afflussi sostenuti a loro volta dal miglioramento dei fondamentali.
Non mancheranno quindi elementi a beneficio degli emergenti: la crescita globale continuerà a essere sincronizzata e questi Paesi ne gioveranno in termini di commercio internazionale e grazie agli attuali prezzi delle commodity. Inoltre lo spread tra economie emergenti e sviluppate a livello di crescita probabilmente aumenterà per il secondo anno consecutivo.
In Cina il deflusso di capitali si è stabilizzato e le esportazioni segnano un aumento. I rischi si stanno riducendo nel sistema finanziario. Le previsioni di TWC sono di un rallentamento della crescita a 6,3%.
Gli attuali livelli di inflazione non potranno perdurare anche per quest'anno ma, anche se i livelli dovessero alzarsi, questo non costituirebbe elemento negativo per gli emergenti.
Sul fronte obbligazionario quello emergente rappresenta circa il 16% delle obbligazioni globali. Nonostante i 110 miliardi di dollari di afflussi nel 2017, la maggioranza degli investitori resta sottopesato. La previsione è che i fattori tecnici continuino a dare sostegno a questa asset class, proprio grazie a questo sottopeso, e che gli investitori mostrino interesse verso un aumento dell’esposizione.
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