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12/22/2017 | Greta Bisello
Il prossimo anno sarà caratterizzato dalla risposta che i mercati globali daranno alla normalizzazione che le banche centrali attueranno. Gli investitori, al momento, indicano come sicura l’uscita dalle politiche monetarie accomodanti, che hanno segnato gli ultimi anni dopo la grande recessione finanziaria, Generali Investments no.
Un dato rilevante per il 2018 sarà l’inflazione, che dovrebbe aumentare nel 2018, creando una moderata pressione sui tassi reali a lungo termine, al momento incredibilmente bassi, che tutti gli investitori dovranno tener conto dato che questi stanno alla base delle valutazioni elevate della gran parte delle classi di attivi.
Generali Investments rimane positivo nei confronti del rischio, almeno per il primo trimestre, con una certa cautela sugli asset più esposti a quattro rischi specifici: valutazioni molto alte, cambio di valutazione della politica monetaria (e dei tassi reali a lungo termine), un rallentamento dell’economia cinese e possibili problemi legati all’indebitamento di alcuni settori.
La selezione ricade sui real assets, azionario europeo e quello giapponese.
Il lieve allargamento degli spread previsto, favorirà nel 2018, nell’area euro, le obbligazioni private rispetto ai bond governativi, sebbene entrambi caratterizzati da rendimenti negativi.
Conclude Vincent Chaigneau, head of research di Generali Investments: “È consigliabile non soltanto iniziare a posizionarsi con maggior cautela, ma anche dedicare più tempo alle coperture, grazie alla disponibilità di strumenti poco costosi”.
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