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12/6/2017 | Greta Bisello
L’oro, nel breve periodo, rimane sotto controllo in un range che va tra i 1260 e i 1300 dollari, a dirlo nel suo commento Névine Pollini, senior analyst commodities di UBP.
Lo scenario nel quali si incastona questo dato è un’economia statunitense piuttosto solida: il dollaro che si è rafforzato e i rendimenti sono saliti lungo la curva, l’economia si espanderà ancora e il PIL per il terzo trimestre è stato rivisto al rialzo al 3,3% (dal 3%), mentre i dati di novembre relativi alla fiducia dei consumatori hanno raggiunto la soglia massima degli ultimi 17 anni, spinti da un robusto mercato del lavoro e da una forte spesa dei consumatori (grazie anche l’appuntamento con il Giorno del Ringraziamento).
Nonostante l’avvicendamento al timone della Fed tra Janet Yellen e Joreme Powell, c'è sintonia nel ritenere il momento giusto per un rialzo dei tassi nella riunione del 12-13 dicembre.
Un altro fattore che impatta sul prezzo del metallo è la recente approvazione della riforma fiscale da parte del Senato, resta da farla convergere con quella già approvata dalla Camera.
L’incertezza continua a investire gli Stati Uniti dove, Michael Flynn ha scoperchiato il vaso di Pandora del Russiagate senza dimenticare la Corea del Nord, fattori che creeranno supporto per i prezzi dell’oro.
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