Tempo di lettura: 2min

Paesi emergenti europei in crescita del 4,3% nel 2011

6/28/2011 | Marco Gementi

In Europa dell’Est prosegue la tendenza generale: la ripresa economica continua sorprendentemente a salire, mentre i mercati azionari hanno risentito di problematiche esterne


In Europa dell’Est prosegue la tendenza generale: la ripresa economica continua sorprendentemente a salire, mentre i mercati azionari hanno risentito di problematiche esterne. Sia la BERS sia l’FMI nel mese di maggio hanno rivisto al rialzo le previsioni di crescita, anche se in misura ridotta rispetto alle stime precedenti, ma continuano a suggerire cautela per il rischio di ribasso collegato all’inflazione e a fattori esterni, in generale e nell’Area Euro in particolare.

L’FMI ha rivisto le prospettive di crescita per i paesi emergenti in Europa al 4,3% per il 2011 e il 2012, in leggero rialzo dal 4,2% del 2010, mentre secondo la BERS la crescita nei prossimi due anni sarà intorno al 4,5%.

L'inflazione; è questa la preoccupazione principale per il mercato ed entrambe le istituzioni riconoscono il problema derivante dall’aumento dei prezzi al consumo.
Ma lo scenario principale è di un’inflazione costante per quest’anno e in calo sui minimi storici per il prossimo anno.

 

Sul fronte rischi, i principali restano di tipo esterno. La crisi del debito nell’Area Euro e i problemi fiscali negli Stati Uniti, con la fine della seconda fase del quantitative easing questa estate, potrebbero esercitare nuove pressioni sui mercati finanziari in generale e sui mercati emergenti in particolare, dato che la liquidità diminuirà e il costo del capitale aumenterà. L’Europa dell’est si è dimostrata resistente in termini di rating, ma non in termini di sentiment del mercato. Le economie più vulnerabili sono quelle che fanno maggiore affidamento su fonti di finanziamento esterne. Questi fattori di vulnerabilità si esprimono in modi diversi.

 
Ci sono anche numerosi rischi interni collegati al mondo politico. Ultimamente la scena politica in Bosnia, Bielorussia, Albania e Azerbaijan è stata piuttosto volatile e ciò potrebbe avere implicazioni negative sui  mercati azionari in caso di un ulteriore deterioramento. Nessuno di questi paesi presenta comunque un mercato azionario vasto. La difficile situazione politica in Ucraina e il riemergere della questione curda in Turchia sono fattori potenzialmente più preoccupanti da un punto di vista dei mercati.

 

In conclusione le prospettive per l’Europa dell’est non sono cambiate molto negli ultimi mesi. I fattori positivi sono gli stessi, ripresa economica e consolidamento fiscale, mentre le preoccupazioni principali sono ancora collegate al contesto esterno 

Condividi

Seguici sui social

Advisor è la prima piattaforma interamente dedicata alla consulenza patrimoniale e al risparmio gestito con oltre 38.000 professionisti già iscritti


Accedi a funzionalità esclusive e migliora la tua esperienza di navigazione


  • Leggi articoli esclusivi
  • Salva le tue news preferite
  • Partecipa ad eventi esclusivi
  • Sfoglia i magazine in anteprima

Iscriviti oggi!

Hai già un profilo? Accedi qui

Cerchi qualcosa in particolare?