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T. Rowe Price: il salvataggio delle banche non ha fatto male al comparto

7/31/2017 | Redazione Advisor

Per Steve Huber, fixed income portfolio manager di T. Rowe Price i recenti avvicendamenti sono stati positivi per il comparto e...


"Gli ultimi avvenimenti nel settore bancario europeo hanno messo sotto i riflettori i bond corporate del comparto finanziario" scrive in una nota Steve Huber, fixed income portfolio manager di T. Rowe Price.

Di recente, infatti, sono state evitate diverse crisi potenziali come l’acquisizione di Banco Popular da parte di Santander oppure la decisione del Governo italiano di ricapitalizzare Monte dei Paschi di Siena, oltre che il salvataggio delle due banche venete.

 

"Questi sviluppi sono stati accolti positivamente dai mercati, come un segnale che i policymaker e i Paesi membri europei possono effettivamente fare fronte ai problemi del sistema bancario" sottolinea l'esperto di T. Rowe Price. "In questi casi, il contagio è stato scongiurato con successo, e ciò ha contribuito a mantenere la stabilità finanziaria in Europa. La riduzione complessiva dei livelli di stress nel comparto bancario è positiva".

 

"Una delle grandi lezioni che gli investitori dovrebbero apprendere dagli ultimi avvenimenti è che al di là delle modalità con cui le Autorità hanno affrontato i fallimenti delle banche, i detentori di bond senior – i più alti nel ranking del debito obbligazionario nella struttura del capitale – sono stati tutelati. Anzi, nella maggior parte dei casi le Autorità locali hanno mostrato la volontà di imporre le perdite più pesanti sui detentori di bond subordinati. Non a caso, questi sviluppi hanno condotto a un continuo restringimento degli spread dei bond senior preferiti. Le divergenze tra le banche maggiori ben conosciute e quelle meno note di media e piccola taglia sembrano destinate a persistere. Ciò significa che la selezione dei singoli emittenti, la posizione nella struttura di capitale e l’analisi approfondita delle clausole continuano a giocare un ruolo chiave in questa asset class" prosegue Huber.

 

Pollice in su quindi verso i bond delle banche europeee. "A differenza di molti nomi nelle utility o negli industriali, queste obbligazioni non sono mai rientrate nel programma di acquisto della BCE e, di conseguenza, non rischiano di subire dei potenziali deflussi, se l’Eurotower dovesse iniziare il tapering l’anno prossimo. Anzi, questo settore potrebbe potenzialmente trarne dei benefici in maniera indiretta se gli investitori dovessero iniziare a uscire dai bond eleggibili all’acquisto della BCE per confluire invece verso le obbligazioni finanziarie" conclude il fixed income portfolio manager.

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