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UBP: domanda interna e petrolio sostengono l'Asia emergente

3/17/2016 | Massimo Morici

Anche se con un’espansione al di sotto degli anni precedenti, l’economia dell’area continua a dimostrare una resilienza grazie alla domanda interna


Oltre a quantificare la credibilità delle banche centrali, gli investitori dovrebbero anche prendere in considerazione altri due fattori: le dinamiche economiche e gli eventuali benefici derivanti da un ulteriore anno caratterizzato da prezzi dell’energia bassi. Ne è convinto Christopher Chu, gestore azionario Asia di Union Bancaire Privée – UBP.  "Questi tre fattori - spiega - sono presenti in gran parte dell’Asia Emergente. Nel Sud Est asiatico, le banche centrali continuano ad adottare un approccio indipendente e prudente per assicurare la stabilità economica. Il governatore della Banca Centrale Indiana, Raghuram Rajan, ha intenzione di ricostruire le riserve in valuta estera al fine di tenere sotto controllo il livello dell’inflazione".

"La Banca Centrale Indonesiana - prosegue - ha tagliato i tassi d’interesse due volte per dare una spinta alla crescita. Amando Tetangco, governatore dell’Istituto Centrale delle Filippine è stato determinante per il controllo dei prezzi degli asset fisici, mentre il governatore della banca centrale della Malesia, Zeti Akhtar Aziz, ha il dovere di assicurare l’autonomia della banca da qui in avanti".

Grazie al supporto di politiche monetarie ragionevoli da parte delle banche centrali, l’outlook di UBP per la crescita dell’economia asiatica resta incoraggiante. Anche se con un’espansione al di sotto degli anni precedenti, l’economia dell’area continua a dimostrare una resilienza grazie alla domanda interna. Nel 2015, India e Filippine che sono stati i Paesi che hanno tratto principalmente vantaggio dalla caduta dei prezzi del petrolio, hanno visto rispettivamente una crescita del 7,1% e del 5,7%.

L’Indonesia ha assistito a un’espansione del 4,7%, sulla scia di un miglioramento del disavanzo delle partite correnti. La Malesia, produttore netto di materie prime, è cresciuto del 4,9% in quanto il consumo privato ha controbilanciato il calo dei prezzi dell’energia. "Nell’Asia Emergente le famiglie di classe media traggono vantaggio da prezzi del petrolio deboli dato che i Paesi di questa regione sono importatori netti di energia. La continua debolezza dei prezzi del petrolio a livello globale, poi, dovrebbe consentire alle banche centrali di quest’area un maggiore margine di manovra per sostenere l'economia" conclude il gestore.

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