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5/20/2011 | federico.leardini
"C'è una chiara, urgente necessità di aumentare le forniture": con queste parole la IEA, l'associazione mondiale dell'energia ha formalmente richiesto all'OPEC di rivedere le proprie strategie di commercio di greggio verso i mercati mondiali.
Se ciò non avvenisse il danno potenziale per le economie occidentali sarebbe tale da richiedere un accesso diretto alle scorte, come non avviene dai giorni dell'uragano Katrina nel 2005.
E prima di allora, solo nel caso della prima guerra in Iraq nel 1991, quando l'invasione del Kuwait da parte delle truppe di Saddam Hussein causarono uno stop all'erogazione di 4,3 milioni di barili al giorno, spingendo all'intervento l'organizzazione internazionale.
La decisione della IEA fa seguito alla nota rilasciata dopo il recente incontro di Parigi, dal quale è emerso il timore che la contrazione della disponibilità di greggio sui mercati mondiali, causata dalla crisi politica libica, possa protrarsi oltre le attese.
Il calo della fornitura è testimoniato dai dati di aprile che parlano di 1,2 milioni di barili al giorno in meno rispetto al periodo antecedente lo scoppio dell'insurrezione a Tripoli.
La risposta dell'Opec è attesa nei prossimi giorni, al più tardi in occasione del meeting di Vienna di inizio giugno.
Secondo gli esperti comunque è improbabile una risposta positiva da parte del mondo arabo alle richieste occidentali; porta aperta quindi a un intervento sulle scorte dei singoli paesi e a un nuovo rally dei prezzi del greggio.
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