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J.P. Morgan A.M., diversificare di più e attendersi di meno

7/22/2015

L’edizione estiva della Guide to the Markets trimestrale della società indica tre considerazioni chiave per gli investitori e spiega come la volatilità la farà da padrone nei prossimi mesi dell'anno


“E’ iniziato un periodo di volatilità destinato a permanere e gli investitori devono abituarsi a questo”. E' l'incipit dell'analisi di Stephanie Flanders, chief market strategist per l’Europa di J.P. Morgan Asset Management, che apre l’edizione estiva della Guide to the Markets trimestrale. 

 

Ci sono tre considerazioni chiave per gli investitori da considerare in questo trimestre:

  • prepararsi all’instabilità: la volatilità è tornata e il cammino resterà accidentato. Per gli investitori è più importante che mai diversificare. I tassi di interesse potrebbero alzarsi su entrambe le sponde dell’Atlantico, ma i fondamentali economici aprono diverse strade sia agli Stati Uniti che all’Europa;

 

  • avere fiducia ma chiedersi anche quando arriverà la ripresa dell’Europa: la ripresa del livello di fiducia e dell’attività economica in Europa, infatti, non è stata compromessa da quanto successo o dal rallentamento degli Stati Uniti. Questo sta favorendo un miglioramento degli utili, ma siamo ancora in attesa che gli investimenti delle aziende inizino a giocare il loro importante ruolo;

 

  • azionario statunitense: un mercato rialzista negli Stati Uniti per sei anni consecutivi ha portato gli investitori a chiedersi quando questo trend terminerà e, cosa più importante, cosa questo comporterà. Tuttavia, attualmente non individuiamo negli Stati Uniti nessuno dei fattori che tipicamente possono dare inizio a un mercato ribassista. 

 

“Ultimamente i mercati obbligazionari hanno (fortunatamente) ricordato agli investitori che i mercati del reddito fisso non sono una scommessa unidirezionale” dichiara Flanders. "Quando i tempi si fanno difficili, per gli investitori risulta ancora più importante diversificare. I prezzi degli attivi subiscono scossoni su base giornaliera, ma ci sono buone ragioni per pensare che sia azionario che obbligazionario possano restituire rendimenti positivi nel medio termine”, afferma invece David Stubbs, global market strategist di J.P. Morgan A.M. 

 

“La buona notizia - prosegue Flanders - è che la ripresa dell’Europa nella prima parte dell’anno sta continuando anche nella stagione estiva, nonostante la volatilità dei mercati e il punto di domanda sulla crescita negli Stati Uniti. È incoraggiante il confronto con il 2014, quando una ripresa nel primo trimestre ha avuto una fase di stallo nel secondo”.

 

Per quanto riguarda gli Stati Uniti, invece, “certamente le attuali valutazioni delle azioni - sottolinea Stubbs - sono leggermente al di sopra della media di lungo periodo, ma possono restare sopra la loro media anche per un periodo prolungato di tempo. La mossa della FED per muoversi dalla situazione di tassi zero dovrebbe essere interpretata come un 'nulla osta' che indica un’economia più sana e indica un contesto in cui le aziende possono puntare a utili obiettivo e sospingere al rialzo i mercati”.

 

“Le valutazioni sono importanti per gli investitori perché determinano i ritorni che verosimilmente verranno realizzati nel lungo periodo. Se si paga un prezzo alto, è probabile si guadagni di meno nel futuro. Questo sottolinea un messaggio più ampio per gli investitori se guardiamo al secondo semestre del 2015 e oltre: diversificare di più, attendersi di meno” conclude Flanders. 

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