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2/9/2015
Come si stanno muovendo i mercati obbligazionari e azionari in questo inizio 2015? La risposta prova a darla Armando Carcaterra (nella foto), direttore investimenti di Anima SGR, nella sua analisi. Per quanto riguarda l'obbligazionario, un chiarimento è necessario dopo il quantitative easing della Bce.
L’iniezione di liquidità da parte della Banca centrale europea conferisce un importante supporto anche alle asset class obbligazionarie. In particolare, l’azione della Bce porterà, a tendere, ad una compressione degli spread, mantenendo i tassi sotto controllo. In questo contesto, la view sui mercati obbligazionari resta positiva, pur aspettandoci rendimenti più contenuti. A maggior ragione, pertanto, siamo convinti che per rendere più efficiente il portafoglio obbligazionario sia necessaria un’esposizione alle valute. Per quanto riguarda i titoli governativi, all’interno dei portafogli dei fondi obbligazionari, manteniamo il sottopeso sui titoli dei Paesi Core e crediamo sia opportuno allungare le scadenze e concentrarsi sui titoli di stato della Periferia. Grazie specialmente alla spinta della Bce, pensiamo che ci sia ancora valore sui titoli governativi italiani, sia su quelli nominali che indicizzati all’inflazione.
Sul fronte azionario, invece, è meglio puntare sulla liquidità e sui dividendi in Europa, mentre negli Usa la crescvita corre, ma non gli utili societari.
L’annuncio del QE da parte della Bce avrà un impatto positivo sull’azionario europeo, tanto che a nostro avviso quest’anno i listini europei dovrebbero essere tra quelli che offriranno le migliori opportunità. Per quanto riguarda le politiche di investimento, crediamo che il posizionamento corretto sia quello di “seguire la liquidità” e quindi, all’interno dei portafogli dei nostri fondi preferiamo l’Europa e l’Asia – prima fra tutte la borsa indiana ma anche quella cinese che ha performato bene - a scapito dell’America. Una view che si riflette sul posizionamento dei fondi globale, dove le Borse europee sono sovrappesate, al pari di Cina e Giappone, mentre quella americana è sottopesata. Ma seguire la liquidità significa anche puntare sui dividendi nel corso di quest’anno. Dal momento che però la volatilità rappresenterà una costante, sarà conveniente ridurre il rischio prima dell’inasprimento della politica monetaria della Fed, oltre a ridurre gli “asset inglesi” prima delle elezioni. L’idea sul mercato Usa da neutrale diventa negativa. Diverse le motivazioni alla base di questo sottopeso all’interno in generale dei portafogli dei fondi azionari. In primo luogo, per la considerazione che la Federal Reserve nell’arco del 2015 darà il via libera al rialzo dei tassi. In occasione dell’ultimo meeting dei giorni scorsi, la Banca centrale americana ha ribadito di essere «paziente» nell’iniziare ad alzare i tassi, mossa che non avverrà almeno fino a giugno. In secondo luogo, va detto, che a parte il ritorno di un po’ di volatilità negli ultimi tempi, Wall Street ha raggiunto massimi storici; terzo: è attesa una recessione degli utili societari, nonostante la crescita economica stia correndo. In particolare, riguardo a questo ultimo punto, le revisioni negative degli utili del settore energetico, legate al calo del prezzo del petrolio, hanno pesato sulle stime degli utili dello S&P500 e anche gli altri settori del mercato americano hanno subito una drastica revisione.
Positiva la view sull'Italia, dove la ripresa spinge Piazza Affari.
La visione su questo listino, al pari degli altri europei, è positiva. A nostro avviso sono presenti le condizioni di una performance positiva del mercato azionario italiano se, come crediamo, il 2015 segnerà per l’Italia quello della ripresa economica. Si rafforzano, infatti, le aspettative di un’uscita dal tunnel della recessione. Inoltre, in base alle rilevazioni di gennaio dell’Istat, si registra un doppio incremento per quanto riguarda la fiducia di imprese e consumatori. La prima balza a 91,6 rispetto agli 87,6 punti di dicembre, toccando il livello massimo da settembre del 2011. In ogni caso, da parte del governo Renzi, sarà necessario proseguire sul percorso delle riforme per aumentare la competitività e rendere il nostro Paese più appetibile da parte degli investitori esteri.
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