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Lemanik, ecco cosa c'è di interessante in Europa

10/6/2014

Marco Silvani, direttore generale di Lemanik Sa, spiega come titoli ad alto dividendo e utilities siano appetibile nel nostro continente


“In un contesto europeo di crescita modesta (con rischio di un “Triple Dip“), valutazioni elevate dei settori ciclici dovute alle continue revisioni al ribasso delle stime di fatturato e utili, e bassi rendimenti nel mercato obbligazionario, sono tornati a essere attraenti gli investimenti in quei settori del mercato azionario che offrono un buon dividend yield”, spiega Marco Silvani, direttore generale di Lemanik Sa. “In Europa, i settori che mostrano ancora possibilità di investimento interessanti sono quelli con alto rapporto tra dividendo e prezzo e in particolare le Utilities, il cui dividend yield è in linea con la media di lungo periodo, ma, grazie al basso rendimento sul mercato obbligazionario, mostrano un “Relative Dividend Yield” particolarmente interessante. Investire in alcune aziende di questo settore permetterebbe inoltre di diversificare il rischio in un portafoglio obbligazionario/flessibile”.

 

“In un ipotetico portafoglio obbligazionario europeo”, prosegue Silvani, “sarebbe possibile diversificare il rischio emittente acquistando titoli azionari con un discreto supporto derivante dal dividendo. E’ importante notare che il rischio sarebbe comunque trasformato (maggior volatilità dovuta al mark to market giornaliero ma inferiore rischio sistemico, a nostro avviso) oltre che diversificato”.

 

Alla base di queste indicazioni sta una duplice analisi condotta da Lemanik Sa sullo scenario macroeconomico e sull’andamento del mercato del lavoro.

 

Sul primo punto, molti paesi europei registrano dei Leading Indicators in contrazione e tra questi vi è la Germania, sia per la componente manifatturiera sia per i servizi, mentre vi sono segnali di ripresa nei paesi emergenti, i BRIC in particolare. “Ma anche le divergenze nel mercato del lavoro tra Usa ed Europa hanno ripercussioni sulla costruzione di portafoglio”, spiegano in Lemanik: “se da un lato dell’Oceano (Stati Uniti) sembra che il mercato del lavoro si stia lentamente riprendendo, sull’altra sponda invece emergono problematiche strutturali che non potranno essere risolte senza la ripresa del settore delle costruzioni, congiuntamente a riforme del mercato del lavoro (soprattutto in Italia) volte a rendere più flessibile il mercato e a fornire ai lavoratori le competenze necessarie per rientrare nella forza lavoro attiva”.

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