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Kempen: mercati nervosi, ma nessun effetto-Gross

10/2/2014

Il divorzio di Bill Gross da PIMCO ha suscitato tremori sui mercati del credito. Questo giustifica la reazione del mercato? Cor Dücker, international business development manager in Italia di Kempen Capital Management, prova a dare una risposta


Il divorzio di Bill Gross da PIMCO, società di cui è stato co-fondatore ha suscitato tremori sui mercati del credito. Certo, la vastità delle posizioni del suo leggendario fondo Total Return Bond è sconcertante, ma questo giustifica la reazione del mercato? O c'è altro in gioco? Cor Dücker, international business development manager in Italia di Kempen Capital Management, prova a dare una risposta a queste domande.

 

Il flusso inarrestabile di denaro facile ha spinto molti investitori in attività a reddito fisso verso segmenti del mercato più rischiosi e solitamente meno liquidi, un fatto accertato e recentemente sottolineato da Larry Fink di BlackRock.

 

Allo stesso tempo però, abbiamo assistito ad una forte crescita della domanda di soluzioni passive ETF. Il vento in coda per gli ETF è molto forte a causa della pressione sui costi, dell'interferenza regolamentare a favore di prodotti passivi (se non altro in Olanda) e degli enormi budget di marketing impiegati, in particolare rivolti a investitori retail.

 

La combinazione di queste forze ha alimentato un ingente flusso di denaro verso la parte più rischiosa del mercato: Corporate High Yield ETF, venduti con la promessa di liquidità continua. A parte la dubbia scelta di investire in modo puramente passivo in obbligazioni societarie ad alto rendimento, la liquidità sottostante del mercato è chiaramente inferiore alla dimensione di questi fondi.

 

I fondi US Corporate High Yield più grandi detengono capitali di molti miliardi, mentre il mercato sottostante è in grado di assorbirne solo una frazione di tale importo su base giornaliera. Ciò è particolarmente preoccupante in quanto la liquidità tende a prosciugarsi in tempi di crisi, quando il mercato ha più probabilità di essere colpito dai riscatti. Inoltre, la base di investitori di questi ETF tende ad essere dominata da piccoli azionisti, che sono probabilmente in gran parte inconsapevoli del rischio di liquidità e inclini a premere il pulsante di panico nel momento in cui i prezzi vanno al ribasso.

 

Il recente nervosismo dei mercati del credito può effettivamente riflettere le continue preoccupazioni circa un improvviso spostamento dell’asset allocation degli investitori retail in obbligazioni ad alto rendimento. Gli spread lasciano poco spazio per un rialzo dei prezzi e, se gli ETF sono costretti alla vendita, il downside può diventare davvero molto rilevante.

 

Gli acquirenti di High Yield ETF devono cominciare a rendersi conto che la prossima oasi di liquidità potrebbe essere più lontana di quanto non appaia, prima che sia troppo tardi.

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