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UBS Global AM presenta le strategie non direzionali

5/21/2014 | Massimo Morici

Andreas Koester, gestore del fondo UBS Key Selection Sicav Dynamic Alpha, spiega perché sta ruotando il portafoglio del fondo adottando una strategia che permette di sfruttare i temporanei disallineamenti tra due mercati o asset class


Prevedere l’andamento dei mercati è sempre più difficile in un ambiente in cui le variabili in gioco sono sempre più interconnesse, tra crisi, inflazione, fughe in massa degli investitori e gli interventi delle banche centrali. Investire, così, diventa sempre più complesso in uno scenario che sta spingendo i gestori a disegnare soluzioni di investimento innovative, in grado di adattarsi al continuo evolversi dei mercati.

"Negli ultimi cinque anni abbiamo assistito a una ripresa economica a livello globale: oltre agli USA, è ripartita l’Europa, il Giappone va e gli emergenti, anche se a un ritmo più lento rispetto a quello degli scorsi anni, continuano a crescere. Si è creato, insomma, un ambiente favorevole per gli asset rischiosi e poco favorevole agli investimenti nel reddito fisso, mentre le banche centrali sono molto caute nella normalizzazione dei tassi di interesse e i mercati si chiedono se siano in grado di farlo anche perché ci vuole molto tempo” spiega Andreas Koester (nella foto), responsabile asset allocation & currency GIS di UBS Global Asset Management. 


Koester è anche gestore del fondo UBS Key Selection Sicav Dynamic Alpha (1,7 miliardi di euro in gestione, di cui 300 milioni nella sola Europa), un fondo flessibile  multi - asset che adotta soluzioni unconstrained, in cui il gestore ha massima libertà di movimento e può prendere posizioni non direzionali sulle differenze che si vengono a creare tra due differenti mercati, asset class e valute. 

"Negli scorsi 3 anni - prosegue Koester - abbiamo adottato,  in particolare, una strategia di investimento direzionale con posizioni long sull’azionario dei paesi sviluppati e sui bond investment grade e short sull’US Duration, mentre ora stiamo ruotando il portafoglio in uno spazio in cui adottiamo una strategia market relative value, che prende posizioni sulle differenze che si vengono a creare su otto coppie di mercati. Per citarne alcune: tra azioni Europa e azioni USA, tra azioni italiane, che riteniamo sottovalutate, e azioni francesi o tra azioni canadesi, legate alla crescita degli USA, e azioni australiane, legate all'economia della Cina, mentre nel reddito fisso, tra due asset class quali high yield e US Treasuries. Questa forte libertà di azione si traduce in una maggiore protezione dai ribassi dei mercati e una volatilità attesa più bassa rispetto a un tradizionale portafoglio bilanciato".

 

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