Occhi puntati su paesi dell'Europa dell'Est per Tendercapital, che nel suo ultimo outlook spiega quali siano le aree migliori sulle quali porre l'attenzione per i prossimi mesi
Occhi puntati su paesi dell'Europa dell'Est per Tendercapital, che nel suo ultimo outlook spiega quali siano le aree migliori sulle quali porre l'attenzione per i prossimi mesi.
La dinamica macroeconomica statunitense mostra segnali di ripresa del ciclo economico nonostante alcuni indicatori appaiano in contrasto: da un lato il Pil nel primo trimestre ha fatto registrare una crescita dello 0.1%, nettamente inferiore al consensus degli analisti che si attendevano una crescita dell’1.1%, dall’altro lato stupisce il dato sui nuovi occupati nel settore privato cresciuti di 220.000 unità. In tale contesto la Fed, in linea con le attese, continua la riduzione degli stimoili monetari ribadendo che i tassi di sconto americani resteranno sugli attuali livelli per tutto il tempo necessario a supportare una crescita sostenibile. Nelle prossime settimane ci attendiamo un movimento laterale dei corsi azionari pronto ad assumere un trend rialzista qualora i dati macroeconomici dovessero superare le attese e le tensioni tra Russia e Usa, legate al caso ucraino, dovessero affievolirsi.
La dinamica macroeconomica europea nelle ultime settimane ha mostrato segnali di rafforzamento del ciclo economico. Nonostante le tensioni geopolitiche ucraine abbiano portato volatilità sui mercati, l’aspettativa di un eventuale Quantitative Easing adottato dalla BCE per contrastare gli attuali movimenti dell’inflazione ci fa propendere per un movimento laterale dei listini azionari pronto ad assumere un trend rialzista qualora dovessero allentarsi le tensioni in Ucraina.
Si è deciso di effettuare un’analisi fondamentale dettagliata dei paesi dell’Europa dell’est quali Bulgaria, Romania, Croazia, Slovenia e Repubblica Ceca andando a confrontare anche l’evoluzione delle rispettive curve benchmark. E’ in particolare il caso di Romania e Bulgaria che, a fronte di livelli di indebitamento ben al di sotto del 40%, offrono differenziali positivi di rendimento rispetto alla curva italiana. La prima infatti offre differenziali positivi di rendimento che si aggirano attorno agli 50 bps mentre la seconda attorno ai 30 bps.
Notiamo infatti che per quanto riguarda i paesi dell’Europa dell’Est, su cui abbiamo scelto di focalizzare la nostra attenzione, il rapporto debito/Pil sia di molto inferiore a quello italiano, con livelli di deficit contenuti e rendimenti superiori su tutte le scadenze. Tutti i paesi presi in considerazione vedranno migliorare i propri tassi di crescita, con la sola eccezione della Romania che comunque rimarrà ampliamente in area positiva. La crescita media del Pil sarà infatti dell’ 1.28%, il tasso di disoccupazione medio sarà in area 11% e il rapporto deficit Pil si porterà ad un livello prossimo al 2.8%.
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