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5/20/2014 | Massimo Morici
Diverse tendenze e fattori contrastanti hanno causato un inizio dell’anno piuttosto fiacco e i mercati azionari stanno ancora attendendo che i fondamentali confermino i buoni risultati del 2013. Così Russell Investments che nel suo ultimo outlook elenca tra i diversi fattori, che hanno frenato le performance dei mercati, l’impatto sui dati economici di un inverno eccezionalmente rigido negli Stati Uniti, i timori sul debito cinese, l’aumento delle imposte sui consumi in Giappone, così come le tensioni in Crimea e lo stallo della situazione nel mare della Cina orientale. Tuttavia, considerato che l’economia americana sta realizzando buoni tassi di crescita, gli strategist di Russell mantengono una leggera preferenza a livello globale per le azioni rispetto al reddito fisso.
Rispetto a dicembre 2013, l’esposizione azionaria verso l’Eurozona è ora più bassa, vicina a neutrale o sui livelli del benchmark, mentre è stata mantenuta l’esposizione azionaria verso gli USA, in quanto i target per la fine del 2014 dell’Indice Russell 1000 (1.060) e dello S&P 500 (1.900) non sono cambiati. Anche sul reddito fisso, Russell Investments cerca di mantenere negli USA l’esposizione al credito, così come per le obbligazioni corporate.
Gli Stati Uniti, si legge nell’outlook, dovrebbero proseguire nella ripresa dopo il gelo di febbraio e ritornare al trend anticipato di crescita moderata e bassa inflazione. “I multipli di prezzo registrati sulle azioni americane nel 2013 erano basati sul presunto rafforzamento dell’economia nel 2014”, sostiene Luca Gianelle, client portfolio manager del team multi-asset di Russell. “Anche se i dati macroeconomici all’inizio del trimestre sono stati deludenti, le nostre previsioni indicano che nel momento in cui il tempo meteorologico si scalderà, sotto la neve qualcosa comincerà a crescere”.
Gli strategist poi hanno un outlook positivo sul ciclo economico del Giappone, in quanto gli utili per azione sono rivisti al rialzo e un pacchetto di stimoli fiscali è attualmente in corso. Tuttavia, il team ritiene che l'economia del Sol Levante registrerà quest’anno una crescita più bassa rispetto al 2013 come risultato dell’aumento dell’imposta sui consumi avvenuto ad aprile 2014. Sui mercati emergenti, infine, il ciclo economico continua ad affrontare diverse sfide come le condizioni di restringimento del credito in Cina, la domanda di materie prime in calo e, più genericamente, un’inflazione in aumento e gli effetti successivi della svalutazione monetaria.
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