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4/17/2014 | Alessandro Chiatto
Per la prima volta da molto tempo nell’ultimo periodo le azioni dei paesi emergenti sono di nuovo leggermente più forti dei mercati azionari sviluppati: fenomeno passeggero o inizio di un’inversione di tendenza? E' la domanda alla quale prova a dare risposta il report sugli emergenti di Raiffeisen Capital Management.
La situazione è cambiata relativamente poco. La crescita della Cina continua a perdere vigore e anche l’andamento degli utili della maggior parte delle aziende EM dovrebbe ulteriormente rallentare. Lo suggeriscono tra l’altro i trend di crescita della moneta e del credito. Allo stesso tempo resta tuttora vero che la situazione dei singoli mercati emergenti è molto eterogenea e che le dichiarazioni generali sui trend e sui valori medi dei singoli paesi emergenti hanno di conseguenza soltanto valore limitato.
Per quanto riguarda i singoli Paesi, in Cina la crescita continua a rallentare, ma al momento è poco probabile un nuovo, grande pacchetto congiunturale. Parallelamente, ci sono stati i primi default minori sul mercato obbligazionario.
In India gli operatori di mercato sperano in un cambio di governo nelle imminenti elezioni parlamentari. Gli indici azionari toccano nuovi livelli massimi. Bisogna però vedere se l’ottimismo è giustificato. Per tradizione, le previsioni sul risultato elettorale in India sono molto incerte e anche se si dovesse avverare la speranza dei mercati finanziari, il nuovo governo si troverebbe di fronte a un vero compito titanico. Ci vorrà molto tempo e collaborazione politica con il congresso nazionale ancora al potere, è poco probabile che gli investimenti nelle infrastrutture e nelle capacità produttive avranno successo. Senza questo non ci potrà però essere una ripresa economica sostenibile.
In Brasile c'è stata una forte ripresa delle azioni brasiliane grazie alle speculazioni politiche e in seguito alla chiusura delle posizioni short. Il mercato azionario si è ripreso bene con un più 7% circa che però è stato probabilmente in gran parte dovuto anche alla chiusura delle posizioni short.
Continua il più grande confronto tra "Occidente“ e Russia dalla fine ufficiale della Guerra fredda. Il rublo e le azioni russe riescono, tuttavia, a riprendersi dai loro minimi nella seconda metà del mese. Nonostante le valutazioni molto basse e in parte molto attraenti nel lungo periodo, una ripresa duratura del mercato azionario avverrà probabilmente solo se ci sarà una rapida composizione del conflitto a livello diplomatico.
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