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4/16/2014 | Alessandro Chiatto
L’insufficiente capacità di stoccaggio è una delle principali sfide da superare per l'ulteriore sviluppo delle energie rinnovabili. Per il futuro l’immagazzinamento dell'idrogeno potrebbe fornire un grosso contributo per trovare una soluzione in merito. È di questa opinione Roberto Cominotto, gestore del fondo JB Energy Transition Fund di Swiss & Global Asset Management, che mette sotto la lente le aziende che si occupano di questa materia. In questo scenario, il gestore ha adattato l'orientamento tematico della strategia d'investimento e inserito il tema "Fuel Cells/ Micro Turbines", comprendente anche lo "stoccaggio dell'idrogeno".
Cominotto ritiene che il tema idrogeno sia destinato ad acquistare sempre più importanza in futuro. Le imprese di questo settore stanno già ottenendo i primi successi commerciali e sembra aumentare il numero di partner finanziari interessanti. "Alcune aziende che si occupano di idrogeno stanno ricevendo molti ordini e tra due o tre anni potrebbero risultare estremamente redditizie", afferma. Inoltre, la sicurezza di questa tecnologia ha avuto un grande sviluppo e i costi si sono ridotti, rendendo lo stoccaggio sempre più concorrenziale. Sebbene il mercato dell'idrogeno sia ancora limitato, è in forte crescita. "Stiamo sfruttando questa possibilità ampliando piccole posizioni in aziende che sviluppano, ad esempio, celle combustibili, sistemi a elettrolisi e tecnologie per lo stoccaggio dell'idrogeno", afferma il gestore.
"In linea generale, le prospettive per il settore delle tecnologie di stoccaggio sono particolarmente positive per la Germania", prosegue Cominotto. La Germania è, tra le principali economie, il paese con la più grande quota di energie rinnovabili sul totale e pertanto anche con il maggior fabbisogno di capacità di stoccaggio. "La Germania può diventare un mercato pionieristico nel campo dell'accumulo d'idrogeno, in quanto senza la necessaria capacità di immagazzinamento il processo di sviluppo delle energie rinnovabili non potrà svilupparsi al massimo". La grande richiesta di accumulatori di energia dovrebbe avere effetti positivi sui corsi azionari delle aziende di questo settore.
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