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UBP, ecco perché l'Asia non può mancare in portafoglio

3/6/2014 | Alessandro Chiatto

Il 2014 per l'Asia è un anno di riforme e nuove opportunità. Ne è convinta Lisa Weijia Jiang, asian equities portfolio manager di Union Bancaire Privée


Il 2014 per l'Asia è un anno di riforme e nuove opportunità. Ne è convinta Lisa Weijia Jiang, asian equities portfolio manager di Union Bancaire Privée, UBP.

"Nonostante alcune notizie allarmanti, UBP resta fiduciosa sul potenziale di crescita a lungo termine della Cina. Il 2014 sarà l’anno in cui verranno messe in pratica le riforme. In particolare, le priorità più importanti sono la liberalizzazione dei tassi d’interesse, la riforma delle imprese a controllo statale e l’urbanizzazione. In verità questo programma di riforme sarà probabilmente realizzato solo con una riduzione del tasso di crescita del PIL nel breve termine - che potrebbe mettere pressione ai mercati azionari cinesi -, tuttavia riteniamo che le valutazioni attuali abbiano già scontato questo potenziale rallentamento, mentre non riescono ancora a cogliere  l’aumento di fiducia e il ri-rating positivo dei mercati che deriveranno dal successo del piano di riforme".


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"Consideriamo tale incertezza e volatilità delle opportunità per espandere le nostre posizioni nei segmenti di crescita della Cina. Inoltre, privilegiamo i beneficiari diretti della riforma, che otterranno supporti strutturali. Tra questi, individuiamo temi legati alle società finanziarie diversificate, all’ammodernamento del manifatturiero e alle aziende del settore internet; mentre preferiremmo evitare alcuni settori della “Vecchia Cina”, come gli industriali e i materiali, che devono affrontare problemi di sovraproduzione".

"Altrove in Asia, assistiamo a tornate elettorali che porteranno nuovi leader alla guida di India, Indonesia e Thailandia. In questi tre Paesi, che stanno affrontando un rallentamento del tasso di crescita del PIL, le discussioni politiche sono sempre più incentrate sulla crescita e sull’efficienza e, in particolare, sulla riduzione della disoccupazione e sull’aumento degli investimenti. Riteniamo che, indipendentemente dai risultati elettorali, una maggiore attenzione ai temi economici faccia ben sperare per le prospettive future. In Corea del Sud, il processo di riforme punta a stimolare un mercato immobiliare a lungo stagnante, attraverso una riduzione delle tasse e altri incentivi. I risultati iniziali sono stati positivi, con il volume delle transazioni che è raddoppiato su base annua. Ci aspettiamo che tale dinamica produca gradualmente effetti nel sistema bancario e, alla fine, sui consumi domestici".

"Il 2014 è un anno di cambiamenti significativi per il continente asiatico, per quanto alcuni di questi potrebbero essere dolorosi. Ad ogni modo, come in tutte le storie positive, la crescita asiatica non è lineare, ma già si riesce a intravedere nel suo sviluppo la fonte della fase successiva. Tuttavia, con l’emersione di nuovi settori economici, i principali listini asiatici, ancora pesantemente legati al ciclo di crescita precedente, probabilmente non riusciranno a trarre tutti i benefici possibili. Riteniamo che l’Asia sia una allocation chiave in qualsiasi portafoglio azionario e che la gestione attiva sia sempre più necessaria".

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