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1/8/2014
Finalmente sembra che le economie sviluppate stiano crescendo a un ritmo ragionevole. E' l'analisi di Nicolò Carpaneda, investment specialist di M&G, che spiega come con il ritorno della volatilità e delle correlazioni a livelli pre-crisi, la normalizzazione dei mercati appare sostanzialmente completa e analizza l'andamento dei rendimenti sui mercati obbligazionari nel 2013.
Molte asset class a reddito fisso hanno offerto rendimenti soddisfacenti. Ma quali sono state le migliori? I risultati sono sorprendenti. Chi l’avrebbe mai detto, a gennaio 2013, avremmo visto i “Bonos” spagnoli generare rendimenti totali superiori all’11% da inizio anno, per esempio?
I titoli governativi esenti da rischio hanno subito l’effetto penalizzante delle aspettative di rialzo dei tassi e dell’incertezza sul tapering. L’indice dei gilt britannici, con una duration media superiore a 9 anni, è stato il più colpito, seguito dai Treasury (duration di almeno 5 anni) e infine dai bund tedeschi, meno volatili (6 anni o più). Diversa la situazione in alcuni Paesi dell’Europa periferica, dove le emissioni governative greche hanno offerto rendimenti stratosferici, di oltre il 50%, seguiti dal debito sovrano spagnolo e italiano.
Nel corso dell’anno le obbligazioni societarie hanno offerto un grado di valore notevole. Fra gli asset in particolare evidenza segnaliamo l’alto rendimento europeo (+9,9%), i finanziari subordinati europei e i bancari statunitensi high yield (+7,1% e +8,9% rispettivamente), oltre all’andamento complessivamente positivo delle emissioni societarie non finanziarie di categoria BBB in Europa (+4,4% a fronte del -0,8% negli Stati Uniti). Il debito societario dei mercati emergenti è rimasto in territorio negativo (-1,0%), mentre il segmento high yield ha registrato un progresso marginale (+1,1%).
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