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Mobius e l'Egitto: sta arrivando l'Inverno Arabo

12/24/2012 | Redazione Advisor

Dalle sommosse del 2010-2011 con la Primavera Araba, la speranza di un cambiamento è calata. Ora, paesi come l'Egitto, ritrovano il senso della protesta per la lotta all'ingiustizia. Ecco il parere di Mark Mobius, guru dei mercati emergenti


 

Sono trascorsi circa due anni dall'inizio delle proteste, tuttora in corso, nelle regioni del Medio Oriente, del Vicino Oriente e del Nord Africa. Agitazioni che hanno allontanato ogni speranza di cambiamento, mostrando tutti i limiti e le mancate linearità di chi la speranza la coltiva. Queste sono le parole di Mark Mobius (nella foto), executive chairman di Franklin Templeton Emerging Markets Group, che trovandosi in Egitto fa il punto sulla situazione attuale e sul futuro del Paese. 
 
 
Secondo Mobius, occorre mantenere un certo ottimismo sul potenziale del Paese e non smettere di ricercare opportunità di investimento. Il referendum in Egitto sulla controversa nuova Costituzione ispirata alla 'sharia' ha da poco visto la vittoria del sì. "Il popolo egiziano", ha reso noto un bollettino di Giustizia e libertà, "continua la sua marcia verso il completamento della costruzione di un moderno Stato democratico, dopo aver voltato la pagina dell'oppressione". Il referendum sulla Costituzione voluta dal presidente islamista, Mohamed Morsi, si è svolto nelle tornate del 15 e del 22 dicembre, in zone differenti del Paese, vista la scarsità di giudici per i controlli causata da un boicottaggio da parte della magistratura. 
 
 
"La Primavera Araba non è conclusa - scrive Mobius nel suo blog - e cambiamenti importanti stanno attraversando tutto il Medio Oriente ed il Nord Africa, lasciando presagire l'imminenza di un Inverno Arabo. Se studiamo la storia delle rivoluzioni, infatti, l'elemento comune deriva sempre dalle avversità finanziarie, in particolar modo dalla miscela di disoccupazione ed inflazione, che guida la popolazione verso un comportamento estremo, poiché tutti si sentono con nulla da perdere". Nel caso della Primavera Araba, "si è trattato di un giovane venditore ambulante tunisino, immolatosi contro le ingiustizie. Oggi, anche grazie a strumenti tecnologici facilmente accessibili, possiamo aspettarci che le frustrazioni in queste zone prendano corpo, proprio come accade ora in Egitto". 

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