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Giappone, l'economia riparte dalle elezioni

12/24/2012 | Redazione Advisor

Economia indebolita e pressioni sulla Banca Centrale. Vediamo che cosa ci aspetta con il ritorno dei liberal-democratici di Shinzo Abe


 

Passando in rassegna i recenti outlook sul Giappone, c'è una parola costante, ed è "elezione". Con i liberal-democratici di Shinzo Abe usciti vittoriosi dalle elezioni politiche anticipate, e tornati al potere dopo tre anni, battendo i democratici del premier Yoshihiko Noda, il Giappone deve ora far fronte al permanente senso di inadeguatezza, legato non solo alle manifestazioni aggressive dei Paesi vicini (ad esempio, il lancio del razzo nordcoreano, l'incursione aerea cinese sopra le isole Senkaku) ma anche alle indicazioni sull'indebolimento dell'economia.

 
Il rapporto Tankan diffuso a metà dicembre dalla Banca centrale segnala che la fiducia delle imprese è calata per il secondo mese consecutivo e dovrebbe riprendersi(a stento) all'inizio dell'anno prossimo, visto che su un'economia ancora dipendente dalla domanda estera grava il rallentamento internazionale e in particole le tensioni con la Cina. 
 
 
L'indice Nikkei della Borsa di Tokyo ha chiuso la sessione pre-elettorale su livelli stabili, con un impercettibile ribasso dello 0,05% a 9.737,56 punti. Così le altre piazze asiatiche, risultate "poco mosse", confortate da alcuni dati macro cinesi del settore manifatturiero, ma comunque caute dato lo stallo politico negli Stati Uniti sul nodo del "fiscal cliff".
 
 
Insomma, il Giappone è entrato ormai in recessione e anche il quarto trimestre è atteso con un Prodotto interno lordo in contrazione. Secondo il team di Nomura Asset Management, nel breve periodo, il focus sarò su un budget supplementare all'anno fiscale 2012 (in questo senso, potremmo assistere ad un aumento da 60 a 120 miliardi di dollari). La decisione politica di ridimensionare la tassazione in crescita nell'aprile 2014 è attesa nel quarto trimestre del 2013. Quello che occorre è, dunque, una politica monetaria più aggressiva. Gli analisti si attendono che la Banca del Giappone possa ampliare il suo programma di acquisto di asset, per dare un segnale di disponibilità a "collaborare" con un esecutivo che potrebbe attentare alla sua indipendenza. 

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