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Germania, la sua espansione è un bene per tutti

9/5/2012

E' questo il pensiero di Henderson Global Investors secondo cui tutta l'Eurozona beneficerebbe di un'espansione dell'economia tedesca.


Boom della Germania nel 2013?

 

E' questa la questione che pone Henderson Global Investors nel suo Global Snapshot di agosto.

 

La recente debolezza della Germania e di altri mercati "core" dell'Eurozona era stata anticipata da una contrazione nella moneta reale verso la fine del 2010, prima metà 2011.

Tuttavia, la moneta reale è tornata a crescere nei paesi "core" nel corso 2012, soprattutto in Germania.

Al contempo, le aziende esportatrici dovrebbero beneficiare della crisi dell'euro e del nuovo trend di crescita che interesserà i mercati emergenti nel 2013.

 

I benefici della Germania

Nel dettaglio gli esportatori tedeschi appaiono ben posizionati per beneficiare di un'accelerazione dell'economia globale a partire dalla fine del 2012, come sembrano suggerire gli attuali trend monetari.
Con l'euro mai così debole sullo yen dal 2000, le aziende tedesche dovrebbero riuscire ad aumentare le proprie quote di mercato a discapito delle competitor giapponesi.

 

La Germani e gli altri esportatori

La Germania è più sensibile alla crescita dei mercati emergenti di quanto non lo siano molte altre grandi economie mondiali: Asia (Giappone escluso) ed Europa dell'Est raggiungono insieme il 22% del totale delle esportazioni tedesche, che equivale al 9.0% del prodotto interno lordo nazionale - la quota equivalente per il Regno Unito è solo del 2,2%.
La contrazione vissuta quest'anno dai mercati emergenti ha rallentato le performance economiche della Germania ma la recente impennata della moneta reale in Cina e in alcune altre economie emergenti delinea prospettive in aumento per il 2013.


Un bene per tutti

Un'economia tedesca in espansione nel prossimo anno rappresenterebbe una buona notizia per tutta l'Eurozona - a patto che la BCE adotti politiche monetarie per tutti paesi dell'Unione e non solo per il membro leader.
Trichet, ex Presidente della BCE, aveva ceduto alle pressioni della Bundesbank a favore di un'imprudente stretta finanziaria dopo la ripresa economica del 2009-2010; considerando i provvedimenti intrapresi fin ora, è improbabile che Draghi commetta lo stesso errore.

 

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