L'Europa: una grande bolla, e l'euro con i giorni contati. Non poteva essere più diretto George Soros, che invitato al Festival dell'Economia di Trento, ha espresso le sue idee sul futuro degli Stati Uniti d'Europa e sulla moneta unica. Considerazione che come al solito, per chi conosce il guru, sono state dirompenti. Il super gestore del Quantum Fund, difatti, ha detto che i governi europei hanno tre mesi di tempo per invertire il ciclo e tornare a credere nella loro moneta unica. «L'Europa è nata come il luogo eccellente della democrazia, dei diritti umani, dello stato di diritto - ha sottolineato Soros. - Però al culmine di quello che sembrava essere il percorso dell'integrazione, anche l'Europa è diventata una po' una "bolla"».

 

E se l'Europa è una bolla, anche dell'euro si deve dire che sia una «bubble». Che futuro aspetta quindi a questa Europa, che con ha capito le ragioni della sua crisi? Per Soros "l'UE ha funzionato in un primo momento perché i tedeschi erano alle prese con l’unificazione e ha avuto la massima realizzazione con il trattato di Maastricht. Ma il giocattolo si è rotto quando si è capito che i tedeschi non erano disposti a condividere l’eccessivo indebitamento degli altri paesi europei. Ecco perché la ricetta è una sola e non può che adottarla anche la Merkel: un sistema comunitario a copertura dei depositi delle banche per impedire la fuga da capitali dall’area Euro». Allora adesso cosa occorre fare? 

 

«Abbiamo tre mesi di tempo per invertire la rotta, il problema è di natura bancaria e di concorrenza, non è di natura fiscale, e prima o poi dovranno capirlo anche in Germania». Il default dell’euro non gioverebbe neanche a Berlino.

 

E chissà che cosa ne pensa Soros del fatto che quest'oggi, così come riportato da molti giornali, la dicitura XGD Curncy che sta ad indicare le quotazioni della dracma dopo l'uscita dall'euro, è comparsa, in fase test, sul terminale di Bloomberg.