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12/1/2012 | andrea.giacobino
L’Organismo per la tenuta dell’Albo dei consulenti finanziari (ex-promotori finanziari) (Apf) non vuole proprio sentire ragioni sulla doppia iscrizione dei pf all’OAM, su cui peraltro il Parlamento sta cercando di fare marcia indietro rispetto alla decisione assunta dal governo. “La nuova misura normativa - attacca il presidente dell’Apf, Giovanna Giurgola Trazza (nella foto) - non appare razionale e non ha nessuna ragione di fondo comprensibile”.
La prima presa di posizione ufficiale del presidente dell’Apf, proveniente dalle fila della Consob, è destinata ad avere un suo peso. “Il nuovo albo - rimarca la Giurgola Trazza - è stato creato per chi propone e conclude esclusivamente i contratti sui prodotti bancari come mutui e prestiti, mentre il consulente finanziario (ex-promotore finanziario) in primo luogo si occupa di consulenza e gestione dei portafogli a 360 gradi e non ha potere di rappresentanza per concludere i contratti”. Quindi si tratta, secondo il presidente dell’Apf, “di un’attività differente, già sottoposta a controllo”.
Giurgola Trazza segnala poi un’altra anomalia del provvedimento: “si tratta - spiega - di una modifica apparsa all’improvviso nel testo a disposizione del Consiglio dei ministri dello scorso 14 settembre, chiamato a approvare il correttivo al decreto legislativo 141/2010 per il recepimento della direttiva europea sull’offerta di prodotti creditizi”.
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