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1/2/2024 | Daniele Barzaghi
L'OCF ha digitalizzato la vigilanza sui consulenti finanziari italiani, attraverso l'individuazione di precisi indicatori di anomalie.
L'Organismo di vigilanza e tenuta dell'albo unico dei consulenti finanziari (in foto il presidente Mauro Maria Marino) ha insomma applicato l'analisi dei cosiddetti big data per efficientare le funzioni di controllo affidate da Consob e scoprire con maggiore rapidità i comportamenti sospetti da meglio approfondire.
Gli indicatori variano in base alle tre sezioni dell'albo: consulenti abilitati all'offerta fuori sede, autonomi e società di consulenza finanziaria.
Per i consulenti con mandato di rete si guardano soprattutto trasparenza, provvigioni e profilatura dei clienti mentre per le altre due categorie di iscritti si considerano in particolare indipendenza, conflitti di interesse e incentivi, oltre che le assicurazioni utilizzate a copertura delle attività.
Remunerazione e raccomandazioni di investimento sono invece ulteriori parametri di osservazione trasversali a tutti.
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