Il mercato immobiliare delle case di lusso in montagna risente, come ogni altro settore, delle tensioni internazionali.

 

Lo “Ski Report 2023/24” di Sevills Research segnala per l’attuale stagione sciistica che il valore al metro quadro degli immobili di pregio sulle nevi (sono considerate proprietà dai 750.000 euro in su) sia sceso del 4% nelle principali località internazionali.

 

Il dato va considerato però soppesando lo storico rialzo del 20% dei valori dell’inverno 2021/22 nell’immediata ripresa della mobilità successiva alla pandemia: i prezzi sono tuttora superiori del 40% rispetto ai livelli del mercato pre-Covid.

 

La clientela di fascia private o superiore, in Italia come all’esterno, non sta infatti smettendo di acquistare, in particolare nelle località più celebri.

 

Tra le località montane le mete più costose sono distribuite tra Stati Uniti, Francia, Austria, Italia e, come prevedibile, tantissima Svizzera.

 

La statunitense Aspen mantiene i valori più alti tra le piste (36.200 euro al metro quadro), seguita dalla francese Val d’Isere (27.700 euro) e dalla elvetica Verbier (26.800 euro). Seguono a ridosso un’altra americana, Vail (26.700 euro), e dalla francese Courchevel (26.600 euro). Più distanziate la prima austriaca, Lech (21.200 euro), e la prima italiana, Cortina d’Ampezzo (14.800 euro).

 

Secondo il tradizionale report di Sevills i prezzi a Cortina sarebbero aumentati quest’anno del 6% ma ugualmente, viste le prossime olimpiadi invernali, è vista come una delle mete di montagna migliori per investimenti: la nona al mondo per l’esattezza, anche se il report sottolinea le numerose restrizioni all’acquisto per gli investitori non europei e i livelli di servizi considerati minimi).

 

Le migliori località in cui investire sembrerebbero francesi (cinque mete in Top10), con un podio presidiato in terza posizione dalla transalpina Chamonix, in seconda posizione dalla svizzera Andermatt, con il primato in vetta della già citata Val D’Isere.