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5/22/2023 | Redazione Advisor
Piani individuali di risparmio in ripresa nel mese di aprile. Come si legge su Plus24, l’inserto de Il Sole 24 Ore, il bilancio dei Pir ad aprile ha chiuso con i conti in rosso per 144 milioni, decisamente meglio rispetto ai -232 e ai -268 milioni registrati rispettivamente a marzo e a febbraio, ma certamente un risultato ben poco lusinghiero che, oltre a non evidenziare alcuna inversione di tendenza del mercato, fa aumentare sensibilmente il deficit da inizio anno: da gennaio a fine aprile, infatti, dalle casse dei gestori dei piani individuali di risparmio sono usciti complessivamente 810 milioni.
Giusto per avere qualche indicazione per capire l'evoluzione dello scenario, nel giro di quattro mesi il settore ha accusato più deflussi di quanti ne subiti nell'intero 2022 (-734 milioni) e nel 2020 (-756 milioni), avvicinandosi sempre di più al deficit di 1,1 miliardi registrato nel 2019, anno in cui ad animare il mercato erano soltanto le richieste di rimborso, visto che le modifiche normative, poi rientrate, avevano di fatto bloccato il collocamento dei Pir.
Non ci sono motivi ulteriori che ad aprile possano aver spinto i sottoscrittori ad uscire dai piani individuali, se non la volontà di liquidare l'investimento ancora ampiamente in attivo, soprattutto, negli ultimi cinque anni, usufruendo dell'agevolazione fiscale prevista per questa tipologia di prodotti: dopo 5 anni l'esenzione del 100% dalla tassazione sugli utili e del 100% delle imposte di successione.
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