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9/20/2023 | Redazione Private
Il private equity rallenta il ritmo nel corso del mese di agosto appena concluso, segnalando una contrazione del livello di attività rispetto ai trend più recenti. Come si legge su aifi.it, l’Osservatorio Pem di LIUC – Università Cattaneo, operante nell’ambito delle attività della LIUC Business School, ha registrato nel corso del mese recentemente conclusosi 16 nuovi investimenti rispetto ai 27 dello stesso periodo, monitorati nel 2022.
I primi otto mesi dell’anno registrano, nonostante tale evidenza, un trend perfettamente in linea rispetto al 2022 con 259 operazioni annunciate. Un singolo dato mensile non pare sufficiente per avviare una riflessione su un possibile momento di “crisi” dell’industry, semmai può essere un segnale del possibile rallentamento a lungo paventato, dopo tre anni di crescita a doppie cifre. L’Osservatorio ritiene prudenzialmente di sospendere il giudizio al riguardo dopo aver atteso almeno l’andamento del mese di settembre, anche considerando la forte componente di stagionalità insita nel mese di agosto.
Ad agosto, le operazioni di buy out hanno rappresentato il 63% dei deals totali; gli add on (operazioni di aggregazione aziendale) hanno rappresento solo il 6%. Quest’ultimo appare essere un dato in controtendenza rispetto all’ultimo triennio e costituisce certamente elemento di nuova linfa al mercato, in quanto determina l’ingresso nel circuito diretto del private equity di nuove imprese da guidare lungo processi di crescita e sviluppo.
Il Nord Italia costituisce sempre il principale polo catalizzatore, con Lombardia, Piemonte e Veneto sugli scusi, ma interessante il contributo proveniente da Umbria e Marche; prodotti per l’industria, ICT, terziario e medicale sono i settori maggiormente oggetto di operazioni, suddividendosi equamente il mercato. L’attività di investimento degli operatori internazionali nelle imprese del nostro Paese ha rappresentato il 31% delle operazioni concluse, in calo rispetto ai trend più recenti.
A margine, per quanto concerne l’attività all’estero, si segnala che l’Osservatorio Pem ha mappato due operazioni di investimento diretto realizzata da players italiani e tre add on perfezionati da imprese italiane sotto la regia di un operatore di private equity.
Il Private Equity Monitor - Pem è un Osservatorio attivo presso la LIUC Business School con il supporto di AIFI e grazie al contributo di Deloitte, Di Luccia & Partners, Fondo Italiano di Investimento SGR, McDermott Will&Emery e Value Italy SGR.
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