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4/19/2023 | Redazione Private
Il Consiglio Direttivo AIFI si è riunito e nell’incontro ha sottolineato il ruolo fondamentale del private capital a supporto dell’economia reale. Dopo le presentazioni dei dati di mercato 2022 del comparto private equity, venture capital e private debt è stato possibile aggregare tutti i numeri per comprendere meglio il ruolo della finanza alternativa a supporto delle imprese italiane. Nel 2022 le tre asset class hanno raccolto oltre 7 miliardi di euro e hanno investito 27 miliardi di euro su 1.110 operazioni.
Questa fotografia è la riprova di quanto la finanza alternativa svolga oggi un ruolo fondamentale di impulso alla crescita dell’economia italiana. Il venture capital nel corso dell’ultimo anno ha raddoppiato gli investimenti, il private equity ha doppiato l’ammontare investito nelle operazioni di buy out arrivando a 11 miliardi di euro e il private debt ha totalizzato l’ammontare più alto di investimenti attestandosi a 3 miliardi.
“Serve ora un veicolo dedicato specificamente al comparto mid market poiché nel 2022 le attività di expansion sono diminuite del 44% a 483 milioni con il 23% in meno delle operazioni che si sono fermate a 46. Troppo poche, per questo un fondo di fondi istituzionale che dia la spinta allo sviluppo di tale mercato, permettendo così a molte piccole e medie imprese di ottenere capitali e know how per la crescita e la internazionalizzazione, sarebbe strategico” dichiara Innocenzo Cipolletta, presidente AIFI.
Per incentivare la crescita del mondo del private capital, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in coordinamento con il Ministero del Lavoro, starebbe elaborando delle linee guida, attese per giugno, sulla politica di investimento degli enti previdenziali, con indicazioni esplicite di promuovere l’economia reale. In tale ambito è positiva l’attenzione che il governo ha riservato, nella legge delega di riforma del sistema tributario, alla tassazione di fondi pensione e casse di previdenza.
Considerato ciò, per consentire un vero cambio di passo sul fronte della raccolta del private capital e di conseguenza sugli investimenti nell’economia italiana, si chiede di estendere l’incentivo già esistente quando i fondi previdenziali investono in fondi di private equity e venture capital e in PIR, ai fondi di private debt nonché di introdurre un credito d’imposta a beneficio dei fondi pensione e delle casse di previdenza che investono in tutte le asset class.
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