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9/1/2021 | Redazione Private
Per il private equity si apre un secondo semestre all’insegna dell’ottimismo. Come si legge su MF Milano-Finanza, il numero di operazioni, da giugno fino a fine dicembre, è previsto in leggero aumento rispetto al dato registrato nel semestre appena trascorso, come dimostrato dal Deloitte Pe Confidence Index che ha raggiunto un picco storico attestandosi sul valore di 134.
In questa fase gli operatori di private equity e i principali investitori finanziar hanno iniziato a riporre l'attenzione su nuovi settori. Il comparto technology sta diventando uno di quelli con più appeal, anche per effetto dell’accelerazione di determinati trend tech disruptive che stanno profondamente cambiando il mercato e che sempre di più impattano sulle scelte di investimento. L'incremento dei consumi sul canale online e la crescente importanza che sta assumendo il tema della cybersecurity sono i fattori critici alla base di questo fenomeno e proprio nell'ambito della sicurezza informatica è interessante citare il recente annuncio con cui il gruppo americano di sicurezza informatica.
Inoltre le aspettative per il prossimo semestre esprimono un forte interesse per il settore del manifatturiero che appare indubbiamente quello privilegiato dagli operatori, essendo storicamente il principale settore industriale del nostro Paese. Altro settore dove ci si attendono interessanti operazioni è quello del consumer business, con particolare focus sul comparto food and wine. L'interesse in Italia si focalizza sulle eccellenze industriali del nostro Paese e sui settori storici del tessuto economico italiano, come l'automotive.
Quest'ultimo risulta ormai da tempo soggetto a molteplici trend che ne stanno cambiando profondamente il paradigma produttivo tradizionale. La sostenibilità e l'innovazione e sviluppo tecnologico ne guidano la sua evoluzione e sono tra i principali trend al centro delle agende dei regolatori e degli executive internazionali. Immaginando gli scenari futuri del settore in un'ottica di lungo periodo, la progressiva transizione verso forme di mobilità alternative e sempre più elettriche e «green» non è più in discussione.
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