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Rendimenti a rischio. Ma non per tutti

8/21/2014 | Redazione Advisor

Quali sono stati i fattori che hanno inciso maggiormente sull'andamento dei fondi hedge? Ecco in esclusiva su AdvisorOnline.it "Il Barometro dell'industria degli investimenti alternativi" realizzato da Lyxor AM


Il Lyxor Hedge Fund Index a luglio ha registrato una performance negativa del -0,8% (YTD +0,7%). Solo 4 indici Lyxor su 12 hanno concluso il mese in territorio positivo, guidati dai Lyxor Long Short Equity Market Neutral Index (+2%), Lyxor Fixed Income Arbitrage Index (+1.8%) e dal Lyxor Credit Strategies Index (+0.1%).  Ma vediamo nel dettaglio quali sono stati i fattori che hanno inciso maggiormente sull'andamento dei fondi hedge nel corso dell'ultimo mese. Ecco in esclusiva su AdvisorOnline.it "Il Barometro dell'industria degli investimenti alternativi" realizzato da Lyxor AM

 

Il Barometro dell'industria degli investimenti alternativi

 

Luglio è iniziato con il piede giusto, sostenuto da una Fed accomodante, da un secondo trimestre piuttosto positivo e dal miglioramento del settore manifatturiero in Cina. Al contempo, l’avversione al rischio è gradualmente aumentata, con la ridefinizione dei prezzi nel mercato del credito HY, la perdita di fiducia/pazienza nei confronti dell’Eurozona e un peggioramento delle tensioni geopolitiche (Iraq, Medio Oriente, Ucraina/Russia), che hanno compromesso le performance degli asset rischiosi, in particolare di quelli Europei. I fondi esposti in modo più diretto al credito, alle azioni e ai premi illiquidi hanno rinunciato ad alcuni dei loro precedenti guadagni.

 

La dispersione tra i rendimenti dei fondi L/S Equity a luglio è stata significativa. I fondi focalizzati su Asia e Cina hanno sovraperformato, spinti dal rialzo azionario cinese e dal continuo miglioramento dei dati sul settore manifatturiero. In un contesto di dispersione azionaria ridotta, il secondo trimestre dell’EPS in USA ha fornito nuove opportunità di generare alpha, soprattutto sulle posizioni lunghe. Il mercato ha ben accolto i guadagni positivi, dando impulso ai fondi esposti al mercato USA e market neutral. Viceversa, i fondi europei hanno sofferto sia nella loro esposizione al beta che all’alpha. La sottoperformance dei mercati europei è stata innescata da fondamentali macroeconomici deboli e da tensioni sui mercati del credito derivanti dalla situazione del Banco Espirito Santo. In contrasto rispetto a Stati Uniti e Giappone, il trimestre di pubblicazione dei bilanci in Europa ha offerto limitate opportunità di generare alpha e le posizioni nel settore finanziario hanno detratto performance. A luglio i gestori L/S Equity non hanno modificato in modo rilevante la loro esposizione complessiva; alcuni cambiamenti sono stati apportati a livello settoriale. Continuiamo inoltre a osservare forti sovrapposizioni settoriali tra i fondi L/S Equity e Event Driven, dove le operazioni societarie sono un tema chiave.

 

Per la maggior parte del mese i fondi Event Driven sono rimasti piuttosto isolati rispetto ai trend di mercato. Compensare gli sviluppi idiosincratici dei jumbo deal è stato il principale traino. Le preoccupazioni relative alla vendita di sabbia bituminosa da parte di Athabasca Oil Corp a PetroChina, e i cambiamenti di rotta  nell’operazione Time Warner hanno contribuito negativamente. Al contrario, hanno  contributo in maniera positiva gli incoraggianti piani di ristrutturazione nell’operazione Allergan e una nuova serie di operazioni di M&A. Prima della fine del mese l’aumento dell’avversione al rischio, a causa degli accresciuti rischi geopolitici e delle tensioni sui mercati del credito, ha intaccato le posizioni Event Driven. Le posizioni Special Situations hanno tenuto meglio delle Distressed che sono state colpite dall’allargamento degli spread. I fondi Merger Arbitrage e Special Situation hanno chiuso il mese in negativo con rispettivamente -1.1% e -1.7%.

 

Le strategie sul credito, con una performance negativa del -0.4% nel mese, hanno resistito bene alla tanto attesa correzione del mercato americano HY, alle incertezze in Europa causate dal Banco Espirito Santo e ai rischi geopolitici. I fondi sul credito hanno ridotto l’esposizione diretta al credito statunitense e adottato coperture più consistenti sui tassi. Le perdite principali sono state registrate sulle scommesse riguardanti la convergenza dell’Eurozona. Inoltre, le tensioni sui mercati del credito non asiatici, sotto pressione per via del ravvivarsi delle tensioni tra Russia e Ucraina e per il default tecnico dell’Argentina, hanno anch’esse detratto performance. Al contrario, le esposizioni sul credito asiatico hanno fornito un contributo positivo, sostenute da continui miglioramenti in Cina. I fondi L/S Credit Arbitrage hanno ridotto significativamente la loro esposizione al credito, tagliandola dal 70% fino al 40%, in media. 

 

I fondi Convertible Arbitrage sono stati più flessibili. A luglio la rotazione nei portafogli è stata significativa. A conti fatti, l’esposizione delta è stata marginalmente positiva e in linea con la dispersione regionale dei mercati azionari. L’esposizione al credito ha detratto performance a causa dell’allargamento degli spread. La maggior parte dell’impatto è stato comunque compensato dal proficuo trading sul gamma, prima in Europa e poi negli USA. In questo stadio, comunque gestibile, l’avversione al rischio non ha avuto impatto sulle valutazioni delle obbligazioni convertibili. Prima della fine del mese  la volatilità implicita media si attestava intorno al 26%, sia negli USA che nell’UE.

 

Le strategie Long Term CTAs hanno sovraperformato  per la maggior parte del mese grazie alla loro esposizione a leva sui mercati azionari che, tuttavia, ha contribuito nella direzione opposta negli ultimi giorni di luglio. In generale, negli ultimi due mesi, l’esposizione di medio termine (MTE) è stata ridotta dal 18% al 14%, un livello di rischio comunque consistente dove l’azionario fa “la parte del leone” con il 5.5%, seguita da valute e obbligazioni al 3%. La performance delle commodity è stata eterogenea, specialmente nel segmento delle soft commodity. I semi di soia e di grano sono crollati a seguito del report del governo statunitense che prevede un consistente aumento delle superfici seminate. L’esposizione FX a luglio ha danneggiato le performance, con il dollaro USD che ha rimbalzato in maniera forte, in particolare rispetto all’EUR e al GBP.

 

Le strategie Global macro sono state marginalmente negative con un -0.3%. Hanno risentito delle loro posizioni lunghe sull’azionario europeo rispetto ad un’esposizione netta sugli Stati Uniti marginalmente negativa. Il down side di queste posizioni è stato ben arginato grazie alle posizioni corte sulla duration dell’Euro e degli Stati Uniti. Una più grande delusione è invece derivata dall’esposizione sulle commodity, dove i gestori hanno perso principalmente a causa delle posizioni lunghe sul petrolio – a cominciare dal gas naturale – e da quelle sui metalli preziosi. Al contrario di quanto si potesse immaginare, questi asset non hanno reagito agli aumenti dei rischi geopolitici. A luglio, i fondi Global Macro hanno ridotto la loro esposizione lorda sulle obbligazioni di lungo termine a favore del FX. L’esposizione lorda all’azionario, ai tassi di breve termine e alle commodity è stata mantenuta invariata, in media.

 

“E’ probabile che il permanere dei rischi geopolitici, di dinamiche eterogenee di crescita e le politiche delle banche centrali, forniranno rendimenti deboli, moltiplicheranno le opportunità di relative value, e richiederanno lo sviluppo di asset allocation ben congeniate”, ha detto Jeanne Asseraf-Bitton, Global Head of Cross Asset Research di Lyxor AM.

 

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