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Tomlins (M&G): "High yield: ecco perché ci vuole cautela"

6/11/2012

Lo spiega in un recente commento James Tomlins, gestore dell’M&G European High Yield Bond fund


I tassi di default delle obbligazioni alto rendimento hanno cominciato a salire negli ultimi mesi. Qualche esempio? Il tasso di default degli ultimi 12 mesi per l’indice Global High Yield è stato del 2,7% ad aprile, dopo aver toccato il fondo dell’1,8% a ottobre del 2011 secondo i dati di Bank of America Merrill Lynch. “Questo dato in sé non è inaspettato, in quanto i tassi di default erano bassi rispetto allo storico, aiutati da una politica monetaria molto ammorbidita, dai mercati che stavano cercando di rifinanziare molte società e da una piccola crescita positiva dei profitti sottostanti” spiega in un recente commento James Tomlins(nella foto), gestore dell’M&G European High Yield Bond fund.


La vera domanda, però, aggiunge, è quanto ancora aumenteranno i tassi di default da qui in avanti. "Alcuni degli elementi che hanno contribuito a mantenere bassi i tassi di insolvenza negli ultimi due anni – prosegue - sono insostenibili o irripetibili a lungo andare. Ad esempio il notevole alleggerimento fiscale di molte delle economie del G8 che ha decisamente stimolato il rimbalzo nel 2009 non è un’opzione oggi praticabile per molti governi. Allo stesso modo oggi, considerato l’attuale contesto mondiale di austerità e incertezza, è molto più difficile ottenere la crescita dei profitti. Infine, mentre i mercati del credito sono intenzionati a finanziare le buone aziende con bilanci razionali, sono molte le difficoltà a concedere credito alle aziende che stanno faticando per crescere o che sono fortemente indebitate".


Il punto è che, secondo Tomlins, nei prossimi anni il contesto sarà ancora più duro per le emittenti fortemente indebitate e che, in assenza di una decisa ripresa della crescita o di una risposta politica di rottura – che si tratti di quantitative easing nell’Eurozona e di Eurobond, tenendo presenti tutti i vari scenari per l’economia europea, la miglior previsione è che i tassi di insolvenza del mercato high yield Europeo raggiungeranno una media del 6% l’anno nei prossimi cinque anni. Un’area del mercato che potrebbe registrare un forte impatto, secondo Tomlins, è quella delle emissioni con breve scadenza e di duration corta. Questo tipo di strategia ha visto buone performance negli ultimi anni, avendo riportato rendimenti ragionevoli, ma con una minore volatilità rispetto alle classiche stratetgie high yield. Il vantaggio di un basso tasso di insolvenza negli ultimi due anni è stato un elemento chiave di questa performance. 


"La buona notizia – conclude - è che le valutazioni nel complesso dei mercati high yield già compensano gli investitori per un tasso di insolvenza di poco superiore all’8% per anno nei prossimi cinque anni, quindi ci sono già un bel numero di cattive notizie prezzate nelle correnti valutazioni. Ci sono anche molti modi per mitigare i rischi di default quando si assume un rischio high yield; questi sono ad esempio la selezione attiva, e la concentrazione su settori difensivi e aree geografiche che presentano le aziende in migliori condizioni".  Ma i tassi di default iniziano ad aumentare: meglio esser cauti.


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