Fiat: "Il prossimo anno dovremmo essere a livello di gruppo a poco più di 4,3 milioni di modelli venduti, con un minimo di 2,6 milioni come contributo di Chrysler. Ma dipende molto da quello che accade in Europa". Sono le indicazioni date da Sergio Marchionne, Ceo di Fiat, nel corso di un'intervista concessa ad Automotive News. Il top manager ha poi nuovamente ribadito di non aver nessuna intenzione di cedere Alfa Romeo.

Intesa Sanpaolo: Goldman Sachs ha alzato la raccomandazione su Intesa Sanpaolo a outperform dal precedente in-line perché gli attuali livelli dello spread compensano i venti contrari che soffiano sui fondamentali e sullo scenario macro. Secondo gli analisti della banca d'affari, il trend dell’asset quality continua a deteriorarsi “ma non pensiamo che questo possa sorprendere gli investitori”, hanno concluso gli esperti.

Bmw: starebbe trattando con la russa Avtotor per la produzione fino a 50 mila veicoli a Kaliningrad. Lo ha detto il quotidiano Kommersant che cita fonti vicine al dossier. Stando a quanto riportato dal giornale, i colloqui sarebbero nella fase conclusiva e un'intesa potrebbe essere siglata prima della fine dell'anno. Le due società avrebbero intenzione di creare una jv con un investimento di 350 milioni di euro.

Volkswagen: La joint venture formata da Volkswagen e la cinese Faw sarebbe in crisi dopo 20 anni di sodalizio. Ad annunciarlo l'edizione tedesca del Financial Times. Secondo il quotidiano, i negoziati si sarebbero arenati poco dopo l'annuncio fatto dalle due aziende l'anno scorso sulla volontà di proseguire la jv fino a oltre il 2016. La causa risiederebbe anche nella richiesta della casa tedesca di voler incrementare la sua quota dal 40% al 50%.

ENI: South Stream, consorzio internazionale di cui fanno parte con il 50% Gazprom, con il 20% Eni e con il 15% ciascuno Edf e Wintershall (Basf), ha raggiunto un accordo per il finanziamento del tratto sottomarino lungo 900 km del gasdotto che attraverserà il Mar Nero. Gli azionisti di minoranza, tra cui il gruppo di SanDonato, manterranno il diritto di abbandonare il progetto nel caso in cui alcune condizioni non vengano in futuro soddisfatte. L'accordo è stato raggiunto dal Cda riunitosi nel quartier generale di Eni durante il quale si è stabilito che l'organizzazione permanente del progetto sarà installata ad Amsterdam per facilitare la programmazione, la costruzione e le operazioni. L'operazione potrebbe avere ripercussioni positivi su Eni. Dal punto di vista grafico il titolo conferma il quadro tecnico attendista. La violazione del supporto posizionato a quota 17,25 euro creerebbe i presupposti per l'avvio di una nuova gamba ribassista. Al rialzo, invece, da monitorare la trendline che unisce i massimi da metà settembre e che attualmente transita in area 17,70 euro.