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11/22/2024 | Daniele Barzaghi
“L'Italia sta attraversando una trasformazione economica e il mercato è pessimo nel gestire queste situazioni. Vedo una somiglianza con le aree degli Stati Uniti che hanno subito una deindustrializzazione e in cui le persone si sono sentite lasciate indietro e hanno covato un forte senso di rabbia” segnala il premio Nobel per l'Economia Joseph Stiglitz (in foto in un suo recente intervento a Trento), in questi giorni in Italia per l'uscita del suo nuovo saggio “La strada verso la libertà”.
“Il capitalismo senza freni crea terreno fertile per nuovi autoritarismi. Allarga le disuguaglianze, porta alla stagnazione economica e consente alle aziende di abusare del proprio potere di mercato" spiega. “Larghe fasce di popolazione non se la passano bene. Ne deriva un senso di alienazione che si traduce in consenso per demagoghi come Trump”.
Il “capitalismo progressista” invocato dal premio Nobel “manterrebbe elementi di economia di mercato, ma con più regolamentazione a partire dall'inquinamento, dalla garanzia della concorrenza e di lotta allo sfruttamento, con un maggior ruolo dei governi in ricerca di base, servizi sanitari, assistenza agli anziani e istruzione superiore”.
Dal punto di vista fiscale Stiglitz evidenzia come gli Stati abbiano oggi la necessità di cominciare ad arginare il fenomeno dei più ricchi che decidono di trasferirsi nei paradisi fiscali: “Ci sono molti modi per evitare il rischio di elusione. Si può per esempio imporre una tassa di uscita a chi si trasferisce altrove”.
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