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Rapporto Caritas, povero un italiano su 10. Il Nord va peggio

11/13/2024 | Daniele Barzaghi

i 10 trend evidenziati dal rapporto presentato da monsignor Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana


Oggi in Italia vive in una condizione di povertà assoluta il 9,7% della popolazione, praticamente una persona su dieci, come segnalato dal 28° Rapporto sulla povertà di Caritas, intitolato “Fili d'erba nelle crepe. Risposte di speranza”

Si contano complessivamente 5,7 milioni di poveri assoluti, per un totale di oltre 2,2 milioni di famiglie (l’8,4% dei nuclei). Il dato, in leggero aumento rispetto al 2022 su base familiare e stabile sul piano individuale, risulta ancora il più alto della serie storica, non accennando a diminuire. Se si guarda infatti ai dati in un’ottica longitudinale, dal 2014 ad oggi la crescita è stata quasi ininterrotta, raggiungendo picchi eccezionali dopo la pandemia, passando dal 6,9% al 9,7% sul piano individuale e dal 6,2% all’8,4% sul piano familiare.

Dal 2014 al 2023 il numero di famiglie povere residenti al Nord è praticamente raddoppiato, passando da 506mila nuclei a quasi un milione (+97,2%); se si guarda al resto del Paese la crescita è stata molto più contenuta, +28,6% nelle aree del Centro e +12,1% in quelle del Mezzogiorno (il dato nazionale è di +42,8%). 

Oggi in Italia il numero delle famiglie povere delle regioni del Nord supera quello di Sud e Isole complessivamente

L’incidenza percentuale continua a essere ancora più pronunciata nel Mezzogiorno (12,0% a fronte dell’8,9% del Nord), anche se la distanza appare molto assottigliata; nove anni fa la quota di poveri nelle aree del Meridione era più che doppia rispetto al Nord: 9,6% contro il 4,2%.

In Italia più che nel resto d’Europa le difficoltà economiche sembrano destinate a perpetuarsi di generazione in generazione. Chi è cresciuto in famiglie svantaggiate tende a trovarsi, da adulto, in condizioni finanziarie precarie. Un circolo vizioso che colpisce il 20% degli adulti europei tra i 25 e i 59 anni che, a 14 anni, vivevano in una situazione economica difficile. In Italia, il dato sale al 34%, segno di un’eredità che pesa sul futuro. Valori più alti di povertà ereditaria si raggiungono solo in Romania e Bulgaria, come segnalato dall'Eurostat.

Ecco i 10 trend evidenziati dal rapporto presentato da Carlo Roberto Maria Redaelli, arcivescovo di Gorizia e presidente di Caritas Italiana:

  1. Non solo nuovi poveri, aumentano le storie di cronicità: nel 2023 a fronte di un calo dei nuovi ascolti (dal 45,3% al 41%), si rafforzano le povertà intermittenti e croniche (dal 54,7% al 59%); una persona su 4, di fatto, è seguita da 5 anni e più.
  2. La povertà si fa sempre più intensa: i poveri diventano sempre più poveri. Dal 2007 al 2023 infatti è più che raddoppiato il numero di incontri/ascolti medi annui per assistito (da 3,2 a 7,9). 
  3. Stretto il binomio tra povertà economica e povertà educativa: il 67,3% degli assistiti possiede al massimo la licenza media inferiore. 
  4. È negato il “diritto di aspirare”: vivere in una condizione di povertà in modo prolungato e cronico erode il capitale progettuale, le aspettative e i sogni delle persone. Il motivo principale è la prolungata esposizione allo stress derivante dalle molteplici problematiche da affrontare quotidianamente, uno stress tossico che impatta su attenzione, memoria, concentrazione e capacità di pianificare. 
  5. Quando il lavoro non basta: quasi una persona su quattro (23%) degli assistiti ha un’occupazione. 
  6. Le famiglie con minori le più numerose: i genitori di figli minori rappresentano il 56,5% degli assistiti. 
  7. Povertà multidimensionali: la povertà non riguarda solo gli aspetti economici, sempre più spesso si configura come un fenomeno multidimensionale e multiforme. Tra gli assistiti solo il 44,6% ha manifestato un solo ambito di fragilità di ordine economico-materiale; il 26,4% ne vedeva cumulati due e il 29% tre o più (fragilità economiche, occupazionali, abitative, problemi familiari, difficoltà legate allo stato di salute o ai processi migratori)
  8. Povertà e salute mentale: cresce il disagio psicologico e psichiatrico tra gli assistiti Caritas: dal 2022 al 2023 il numero di persone affette da depressione o malattie mentali è aumentato del 15,2%. 
  9. Marginalità sociale: il numero delle persone senza dimora aiutate nel 2023 sono state 34.554 (il 19,2% dell’utenza complessiva), in forte crescita rispetto al 2022 quando erano 27.877 (il16,9% degli assistiti).
  10. Povertà e solitudine: aumenta l’incidenza delle persone over 65 (dal 12,1% al 13,4%): in valore assoluto si tratta di 35.875 anziani supportati, a fronte dei 30.692 incontrati nel 2022.

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