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8/20/2024 | Daniele Riosa
Cloud computing, intelligenza artificiale, automazione e Internet of Things e le tecnologie che abilitano queste aree sono i driver imprescindibili del settore tech per la crescita di lungo termine. Il gestore senior Pamela Hegarty (in foto sotto) e lo specialista di azionario tematico statunitense e globale Vincent Nichols di BNP Paribas AM, prevedono che “il percorso di crescita per il settore tecnologico ha ancora molta strada davanti a sé, e in particolare l’intelligenza artificiale generativa sta avendo un grande impatto su molti dei facilitatori e dei beneficiari di questa tecnologia. Poiché sempre più industrie e aziende abbracciano l’IA, diventa imperativa la necessità di maggiori e migliori infrastrutture di supporto. Ciò include data center e aziende in settori quali storage, semiconduttori, fonderie, sicurezza informatica, integrazione dell’intelligenza artificiale, networking, soluzioni energetiche e molte altre”.
I gestori citano lo studio Gartner, società di consulenza e ricerca tecnologica, secondo cui “la spesa IT globale dovrebbe crescere del 6,8% nel 2024, per un totale di 5 trilioni di dollari, e si prevede che i segmenti software e servizi IT saranno i principali motori di crescita quest’anno e rappresenteranno circa la metà della spesa totale prevista. Nel software uno dei principali driver di crescita sarà la cybersecurity, poiché l’80% dei manager interpellati da Gartner prevede di aumentare la spesa in quest’area, spinti anche dai timori che l’adozione dell’intelligenza artificiale possa aumentare le vulnerabilità per la sicurezza IT”.
“La spesa per i dispositivi, in contrazione per due anni dopo la robusta crescita immediatamente successiva all’insorgenza del Covid, è prevista in aumento, dando inizio a un nuovo ciclo di espansione”.
“I carichi di lavoro dell’intelligenza artificiale - proseguono gli analisti - sono un’area di rapida crescita che ha contribuito al più ampio miglioramento dei ricavi derivanti dalle attività cloud di queste aziende. Alcuni giganti tecnologici statunitensi, o hyperscaler, dovrebbero essere i vincitori più ovvi di questa riaccelerazione, ma ci sono numerosi beneficiari collaterali con un significativo potenziale di rialzo. Il software e le apparecchiature di rete potrebbero essere un’area in cui la crescita riprenderà più rapidamente del previsto”.
Tomasz Godziek (in foto sopra), responsabile azionario tematico e gestore del fondo JSS Sustainable Equities - Tech Disruptors di J. Safra Sarasin, sottolinea come “le società tecnologiche sono esposte ad alcuni dei più interessanti trend di crescita a lungo termine, come l’intelligenza artificiale, le nuove architetture dei semiconduttori o la cybersecurity. Inoltre, altre nuove tecnologie dirompenti, come l’informatica quantistica o la guida autonoma, sono dietro l’angolo e traineranno la crescita del settore in futuro”.
Godziek individua anche alcuni dei rischi per il settore: “Sul fronte normativo, le big tech devono fare i conti con regole più severe in materia di fusioni e acquisizioni, privacy dei dati e antitrust. C’è anche il rischio di ‘hype da intelligenza artificiale’ nel breve termine. Le aspettative per l’IA e il suo potenziale di rivoluzione dell’economia globale sono elevate. Tuttavia, è ancora agli inizi e le aziende tendono a essere prudenti quando adottano una nuova tecnologia. Di conseguenza, l’adozione diffusa dell’IA generativa potrebbe richiedere più tempo del previsto”.
Bettina Baur e Fares Benouari (in foto sopra), gestori senior di azionario svizzero e globale di Union Bancaire Privée (UBP), spiegano che “la sfida principale che gli investitori tecnologici globali devono affrontare nel breve termine è il rischio di concentrazione: i primi tre componenti dell’indice MSCI World Information Technology , Microsoft, Apple e Nvidia, rappresentano il 45% del totale; e i primi 5 clienti di Nvidia rappresentano il 45% del fatturato dell’azienda”.
“Con grande sorpresa della maggior parte degli investitori, gli altri quattro titoli che completano i ‘Magnifici 7’ non sono rappresentati in questo indice perché rientrano nei settori dei servizi di comunicazione o dei beni di consumo. Gli investitori che cercano un’esposizione al settore tecnologico globale attraverso una soluzione passiva sono quindi esposti a questo rischio di concentrazione”.
Anche sul fronte del Medtech, ovvero la tecnologia ad uso medico, l’intelligenza artificiale giocherà un ruolo determinante. Giacomo Calef, country head di NS Partners, rileva che “nel comparto sanitario i benefici sono potenzialmente enormi, soprattutto in relazione all’aumento della produttività e alla riduzione dei costi”.
“L’IA può ad esempio accelerare la diagnosi e il trattamento delle malattie, compiendo screening su milioni di cartelle cliniche per trovare un’eziologia comune, con il fine ultimo di migliorare la qualità e la prospettiva di vita delle persone”.
“Anche i processi relativi alla diagnostica medica possono fare leva sugli algoritmi di intelligenza artificiale, analizzando radiografie, TAC e risonanze magnetiche, identificando anomalie, pattern o condizioni patologiche per accelerare i processi di diagnosi”.
“Un’altra ricaduta positiva estremamente importante è quella legata alla ricerca farmaceutica. L’IA può infatti velocizzare notevolmente il processo di scoperta e sviluppo di nuovi farmaci, identificando potenziali molecole candidate (screening) e predicendo la loro efficacia futura, con l’obiettivo di ottimizzare i protocolli di sperimentazione clinica, evitando di testare e sintetizzare fisicamente ogni singola molecola”.
“In breve - conclude Calef - questa tecnologia aiuterebbe gli scienziati a selezionare anticipatamente i composti chimici più adatti alle nuove sperimentazioni, concentrando gli sforzi delle équipe scientifiche solo su pochi candidati. Questo non influisce tuttavia sulle tempistiche dei trial di approvazione che rimangono le stesse, in quanto i procedimenti di controllo sono imposti dalle agenzie governative”.
“I benefici sono però enormi, portando a risvolti particolarmente interessanti nel settore del medtech, dove le aziende possono fare leva sull’IA per aumentare utili e margini futuri”.
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