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8/5/2024 | Daniele Barzaghi
"Territori con tratti eterogenei e distintivi e consistenti opportunità, l’Emilia Romagna e la Toscana sono caratterizzate da un tessuto imprenditoriale sviluppato, vivace, attento all’innovazione e alla sostenibilità, creato da distretti industriali unici al mondo. Ciò influenza anche il modo di fare private banking” esordisce Cosimo Lio (in foto a destra e sotto), nel descrivere le due più grandi regioni del Private Business Centro Nord di UniCredit a lui affidate (sotto la sua responsabilità ricadono anche Marche e Umbria, ndr).
E il suo è un punto di vista ben informato, dato che in tutto il Centro Nord la struttura è presente con 35 sedi e un team composto da 130 banker, responsabili di 10.000 gruppi familiari (12.000, se si sommano le altre due regioni), con asset per 17 miliardi di euro.
“I clienti private di quest’area sono soprattutto imprenditori di fascia alta e famiglie reddituali. Nei capoluoghi o nelle zone più industrializzate si concentrano i professionisti. A occuparsi del patrimonio sono prevalentemente uomini, over 50, che apprezzano consulenza finanziaria e proposte personalizzate, servizi di gestione patrimoniale e accesso a opportunità di investimento esclusive” prosegue Lio, spiegando che “la gestione degli asset familiari viene demandata prevalentemente al leader del gruppo familiare, certamente over 50. La consapevolezza dell’importanza di far partecipare le nuove generazioni sta però sensibilmente aumentando e per questo affianchiamo i clienti con strumenti di pianificazione di governance che accompagnano il passaggio o, meglio, il coinvolgimento generazionale”.
Sulla Toscana in particolare offre poi un focus Claudio Gilioli (a sinistra nella foto in alto e qui di seguito), regional manager di Banca Mediolanum (coordina anche l’Umbria; nelle due regioni operano 90 private banker e wealth advisor, ndr): “Se confrontiamo la ricchezza finanziaria delle famiglie private con il dato nazionale, la Toscana pesa per il 6,5% sul totale. In Centro Italia è seconda solo al Lazio, con un forte traino di Firenze, forte del 5° più alto reddito procapite nazionale. Non a caso in città c’è grande competizione tra i player finanziari sia a livello di gestione dei patrimoni, sia nel recruiting dei migliori banker. La differenza sul mercato la fa un forte rapporto relazionale con i nuclei familiari, che si coltiva con un comportamento coerente nel tempo e con risposte efficaci su tutti gli asset patrimoniali, offrendo un interlocutore unico che, a sua volta, potrà attivare gli specialisti, in un modello simile a quello degli studi associati”.
“Il cliente private più rappresentativo è certamente l’imprenditore, che affronta oggi due grandi sfide: la crescita della sua azienda e il passaggio generazionale, spesso latente o rimandato” approfondisce Gilioli. “In Toscana, gli over 65 sono il 46% dei nostri clienti private; un’incidenza percentuale superiore al dato nazionale, al 20%. Gli under 35 pesano in Toscana per il 2%, contro un parallelo 20% italiano. I nostri clienti toscani con patrimoni superiori ai 500.000 euro sono 1.900, con masse complessive per oltre 2 miliardi di euro. Sempre più spesso, con l’allungamento medio della vita, in una stessa famiglia o azienda, coesistono più generazioni che hanno vissuti, obiettivi e visioni molto diverse. Il private banker può aiutare a farne sintesi”.
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