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10/19/2011 | marco.gementi
Nella giornata di ieri il Tribunale di Milano ha sequestrato in via preventiva presso la Banca d'Italia di 245 milioni di euro dell'istituto di credito guidato da Federico Ghizzoni e ha indagato 17 persone tra cui l'ex numero uno del gruppo Alessandro Profumo e il vicepresidente di Barclays, Rupack Chandra.
L'accusa? Frode fiscale.
Nel mirino sono finite le operazioni di pronti contro termine del 2006 e 2007 (denominate Brontos) in lire turche aventi come controparte proprio il gruppo inglese. Operazioni che, in realta', erano gia' finite sotto la lente dell'Agenzia delle entrate che aveva contestato alla banca un "abuso di diritto" nell'uso di questi strumenti di ottimizzazione fiscale, contestando a Unicredit di aver eluso il Fisco per diverse centinaia di milioni di euro.
Secondo l'indagine il contratto stipulato tra Unicredit e Barclays non sarebbe in realta' un pronti contro termine, ma un piu' banale deposito interbancario. La banca avrebbe quindi versato le imposte solo sul 5% dei dividendi percepiti portando in deduzione il restante 95% come previsto per operazioni di finanza strutturata con controparti estere. Se avesse effettuato un semplice deposito interbancario, come effettivamente secondo la Procura e' stato, Unicredit avrebbe dovuto pagare le tasse sul 100% degli interessi percepiti.
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