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2/6/2013 | Roberto Abate
A quota 56.000 miliardi di dollari e in pieno aumento, il problema del debito emesso negli Stati Uniti (alla pari dell'Eurozona) oggi ha assunto proporzioni mostruose e richiede di essere continuamente alimentato con un nuovo carburante: una supernova - scrive Bill Gross, managing director di Pimco nella sua ultima newsletter - che si espande senza requie e che, così facendo, inizia ad autoconsumarsi.
Spiega il guru dei bond: "Ogni dollaro in più di credito sembra produrre sempre meno calore. Negli anni 80, occorrevano 4 dollari di credito nuovo per generare un dollaro di Pil reale; nell'ultimo decennio, ne occorrevano 10 e, dal 2006 in poi, 20 per produrre il medesimo risultato". Insomma, la magia del credito si sta rivelando sempre meno magica e in alcuni casi addirittura distruttiva, soprattutto in un periodo in cui si riduce l'occupazione.
I tassi di interesse a zero, inoltre, che sono il risultato dei piani di allentamento quantitativo e della creazione del credito, hanno effetti sia negativi sia positivi. I modelli di business storici, aggiunge Gross, possono subire ripercussioni negative e gli investimenti essere soggetti a ridimensionamenti.
Che cosa dovrebbe fare dunque un investitore? Anzitutto, cercare di autotutelarsi contro l'inflazione negli attivi di mercato del credito e nelle duration più brevi. Poi aumentare gli attivi reali, le materie prime e titoli azionari con flussi di cassa stabili a fronte di un margine di guadagno. In ultimo, accettare rendimenti futuri più risicati nella pianificazione del portafoglio.
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