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10/4/2019 | Marcella Persola
Una serata dedicata alle donne della finanza in una location tra le più suggestive di tutto il Nordest: è il riassunto di "La finanza con gli occhi delle donne", l'evento organizzato da Banca Generali Private in collaborazione con Confindustria che si è tenuto ieri sera nella sede di Cantine Ferrari a Trento.
Dopo i saluti iniziali di Camilla Lunelli, responsabile comunicazione di cantine Ferrari, la serata si è aperta con la testimonianza della special guest Marta Menegatti, olimpionica azzurra di beach volley, intervenuta per raccontare la sua esperienza e lanciare qualche riflessione in merito alla disuguaglianza di genere nello sport e le sfide che le giovani donne devono affrontare per approcciarsi al professionismo.
Tema che trova un forte parallelismo anche con il mondo della finanza, sul quale si sono confrontate Donatella Principe di Fidelity e Maria Paola Toschi di JP Morgan affiancate dalla responsabile dei non financial services di Banca Generali, Maria Ameli, e Melania D'Angelo, una delle voci più autorevoli in materia di certificates.
Ma quali sono le maggiori difficoltà riscontrate dalle donne nella finanza? A emergere immediatamente è la consapevolezza di un grade cambiamento in atto nel mondo finanziario a livello professionale: secondo quanto riportato da Toschi, negli anni novanta vedere una donna destreggiarsi in questo settore era inusuale, e perciò avvertito come strano. Uno stereotipo, quello della donna in finanza, che come conferma Maria Ameli sta ora lasciando il passo ad un ambiente più inclusivo e attento ai temi della diversity, in cui è ormai facile incontrare donne in ruoli tradizionalmente considerati maschili, come testimoniano con le loro parole, ma soprattutto nella loro quotidianità lavorativa, le protagoniste dell’incontro. Una visione uniforme non solo nel riconoscere le comuni difficoltà incontrate nel corso delle loro esperienze, ma soprattutto nel mettere in risalto il plus che le donne, proprio in quanto tali, possono apportare all’interno del mondo finanziario, contribuendo in maniera determinante nel lavoro con i colleghi e nei risultati da raggiungere.
La diversità di genere, evidente sia nella vita lavorativa sia in quella familiare, che per esempio riconosce al genere femminile una maggiore propensione alla conservazione della specie, può infatti tradursi, secondo D’Angelo, in un approccio più prudente nelle soluzioni di investimento e in una maggiore lucidità nel riconoscere le crisi, sapendo trovare soluzioni equilibrate ed efficaci per i risparmiatori. Considerate per lungo tempo come lontane dal mondo della finanza, le peculiarità e le esigenze del mondo femminile sono ora sempre più tenute in considerazione, come evidenziano numerose società che hanno introdotto nel proprio organigramma la figura dell’Head of Diversity & Inclusion per tutelare le diversità, tra cui quella di genere appunto.
Secondo Donatella Principe, infatti, quello tra finanza e donne è un binomio che si sta sempre più consolidando, e che vede nel lavoro di squadra e nella fiducia in se stesse gli ingredienti vincenti per continuare in questo percorso.
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