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8/2/2024 | Daniele Riosa
Continua su ADVISOR la nuova rubrica dedicata ai consulenti finanziari under 40. Dopo l’intervista al responsabile giovani Anasf, Giuseppe Gambacorta, cominciamo questo percorso con un’intervista a Stefano Santorelli, (nella foto) private banker di Fideuram. Il giovane professionista sottolinea l’importanza del lavoro in team: “Ho avuto l’opportunità di approcciarmi al mondo del private banking grazie a una grande professionista che mi ha coinvolto e preparato a comprendere tutti gli aspetti di questo incredibile lavoro, dal back office alla relazione con il cliente”.
Perché ha scelto il lavoro del consulente finanziario?
Ho conseguito la laurea presso l’Università Bocconi in finanza e un successivo stage presso una banca private dove ho compreso che il mondo del private banking sarebbe stata la mia strada. Nel 2012 si è aperta un’opportunità in Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking, grazie a un master in collaborazione con l’Università Cattolica.
Quali sono le difficoltà che ha incontrato?
Quando approcci il mondo del private banking a 25 anni con una breve esperienza lavorativa e in un contesto in cui la crescita è legata principalmente allo sviluppo di nuova clientela, devi poter contare su una struttura che ti supporti molto bene, sia operativamente che dal punto di vista formativo.
Proprio quell’anno Fideuram stava lanciando un percorso in Team, con un consulente senior. Ho partecipato alla selezione e ho iniziato con Nevia Salviato, una delle figure professionali più importanti del Gruppo, con la quale tuttora lavoro.
Oggi, oltre a me e Nevia, sono entrati a far parte della squadra altre due figure professionali, così da ottimizzare al meglio la gestione dei clienti.
È stato quindi utile il lavoro in team?
Per me il lavoro in team è stato fondamentale. Ho avuto l’opportunità di approcciarmi al mondo del private banking grazie a una grande professionista che mi ha coinvolto e preparato a comprendere tutti gli aspetti di questo incredibile lavoro, dal back office alla relazione con il cliente. Il lavoro in team a mio avviso è cruciale per gestire in maniera efficiente ogni cliente. Un nuovo modo di intendere la professione grazie alla quale, i clienti, possono contare su figure professioni diverse e con competenze trasversali.
Quali sono le sue aspirazioni di carriera?
La mia aspirazione è quella di continuare la strada percorsa sviluppando e gestendo, con efficienza e professionalità, la mia clientela.
Che cosa consiglierebbe ad un giovane che vuole intraprendere la carriera del consulente?
Il consiglio che do a un giovane è quello di affiancarsi, con la massima fiducia, a una figura senior disposta ad accompagnarti. È la strada per acquisire competenze e professionalità, il tempo poi darà il riscontro sperato.
Articolo tratto dal numero di luglio/agosto di ADVISOR,
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