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Eurovita, due nodi da sciogliere prima del salvataggio

9/12/2023 | Redazione Advisor

La firma va messa al più tardi entro questa settimana. Il blocco dei riscatti non può più essere prorogato e l'operazione va dunque definita nei suoi dettagli nelle prossime ore


Ancora qualche giorno di tempo e poi le firme sul salvataggio di Eurovita. (leggi qui le news relative),dovranno essere apposte. Come si legge su Il Sole 24 Ore, il blocco dei riscatti non può più essere prorogato e l'operazione va dunque definita nei suoi dettagli nelle prossime ore.

E a tal proposito vanno sciolti anche quelli che possono essere considerati gli ultimi due nodi rimasti sul tavolo: ossia da un lato come verrà spartito quel 10% del veicolo Cronos Vita lasciato sul tavolo da Allianz e dall'altro come far entrare nella partita i piccoli istituti di credito che hanno distribuito le polizze della compagnia ma che per ora non hanno aderito al progetto. Dopo che lo scorso luglio è stata impostata l'operazione nei suoi contenuti generali, con la costituzione del veicolo Cronos Vita, newco controllata dai cinque big assicurativi italiani (Generali, Unipol, Intesa Vita, Poste e Allianz) e a cascata delle banche distributrici, il prossimo passo è infatti la firma degli accordi vincolanti necessari per poter procedere al riassetto.

La tabella di marcia è serrata e i tempi sono stretti considerato che, come detto, pende lo stop ai riscatti delle polizze che termina a fine di ottobre. Ecco perché l'obiettivo dei diversi soggetti coinvolti è arrivare al signing entro la fine della settimana. Per questo, assicurazioni e banche hanno impresso un colpo d'acceleratore al dossier con l'intento di fissare i paletti dell'intesa già nelle prossime ore. Vanno infatti definite la garanzie, i finanziamenti e soprattutto il perimetro delle attività e delle passività del compendio da trasferire a Cronos Vita. Newco di fatto realizzata per poter portare a termine quel piano di salvataggio che ha come unica priorità la tutela di assicurati e risparmiatori. La quota Allianz A dispetto, di quella che doveva essere l'impostazione iniziale, ossia che i cinque big si ritagliassero una quota del 20% ciascuno nel veicolo, la compagnia tedesca ha deciso di rilevarne solo un 10%.

A questo punto, ipotizza il quotidiano di Confindustria, almeno nel breve periodo, la soluzione più semplice, e che probabilmente verrà adottata, sarà la spartizione tra gli altri quattro big del io% rimasto senza assegnazione. In questo modo Generali, Unipol, Poste Vita e Intesa Vita saliranno al 22,5% ciascuna. In prospettiva, però, si cercherà di coinvolgere nella partita le compagnie straniere attive nel nostro Paese e che hanno importanti accordi di bancassurance, come Axa o Cnp. Ma questo avverrà in un secondo tempo. Le piccole banche In quest'ottica, si lavora anche al tentativo di far rientrare nell'operazione i pochissimi istituti di credito minori rimasti a guardare.

Siglati gli accordi vincolanti servirà poi che Ivass autorizzi Cronos Vita a operare (ha già un direttore generale, Alessandro Santoliquido, prima commissario di Eurovita) e dia il proprio ok al trasferimento degli asset dalla vecchia Eurovita, che verrà poi messa in liquidazione, al veicolo. Solo in quel momento potrà essere firmato il closing vero e proprio del salvataggio, presumibilmente a fine ottobre. Poi, nel medio periodo, nel giro di un paio d'anni, ci sarà la spartizione degli asset tra i soggetti coinvolti a seconda delle quote di partecipazione al progetto.

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