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2/16/2017
I Robo-Advisor? Al momento non sono un problema, sono una realtà ancora lontana che avrà effetti concreti e duraturi solo tra qualche anno. È questa la convinzione del 43% dei consulenti finanziari che hanno partecipato all'indagine condotta da IPR Corporate e presentata da Antonio Noto in occasione di Consulentia 17, l'evento organizzato da Anasf. Una posizione che però non è condivisa da tutta la categoria che vede un consulente su tre (34%) convinto che i robo-advisor saranno una realtà con la quale clienti e professionisti si troveranno a convivere e che avrà subito effetti nella gestione finanziaria. Di certo non sono da considerare una "moda passeggera" (solo il 16% degli intervistati sottovaluta il fintech).
Realtà attuale o futura i robo-advisor non vengono però visti come uno strumento in grado di avvicinare i risparmiatori agli investimenti (lo afferma il 52% degli intervistati), né tanto meno uno strumento in grado di avvicinare i risparmiatori ai consulenti (48%). Sono invece considerati un alleato dei consulenti finanziari che potranno utilizzare i robo-advisor per creare portafogli ancora più adatti e performanti ai bisogni dei clienti: lo dichiara il 58% dei professionisti coinvolti nella ricerca di IPR Corporate.
Ma qual è il parere di risparmiatori e investitori? Secondo l'indagine i soggetti coinvolti non considerano i robo-advisor uno strumento così attraente da escludere l'ipotesi di affidarsi ad un consulente finanziario. Anzi. Il 42% degli intervistati afferma di aver paura di affidarsi ad un consulente "digitale" per la mancanza di una persona fisica a cui rivolgersi.
Non è un caso che 1 investitore su 3, che ancora non ha un consulente finanziario, è pronto a compiere questo importante passo. Purtroppo permane una quota di investitori e risparmiatori che dichiara di essere restio ad affidarsi esclusivamente ad un consulente finanziario: il 49% degli investitori senza consulenti e il 39% dei risparmiatori senza investimenti dichiara di non fidarsi di questi professionisti.
"La ricerca" afferma il presidente di Anasf, Maurizio Bufi "mostra segnali positivi in merito alla consapevolezza del nostro ruolo di consulenti finanziari ma purtroppo conferma che ancora c'è una parte di investitori e risparmiatori che ha una percezione sbagliata della categoria. Questa percezione in parte depotenzia i consulenti e quindi depotenzia l'industria. Dobbiamo agire e intervenire anche a livello di sistema".
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