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5/14/2021 | Redazione Advisor
Il gruppo Unipol chiude il primo trimestre 2021 con un utile netto consolidato pari a 361 milioni di euro, in crescita rispetto al risultato di 134 milioni del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Come si legge in una nota del gruppo, sul risultato ha inciso positivamente sul risultato netto del primo trimestre 2021 il contributo pari a 119 milioni di euro, derivante dal consolidamento pro-quota del risultato di BPER, che riflette, tra le altre, le componenti economiche straordinarie connesse al badwill rilevato per l’acquisto delle attività ex UBI.
Il risultato al netto di tale posta risulta pari a 242 milioni. Al 31 marzo 2021 la raccolta diretta assicurativa, al lordo delle cessioni in riassicurazione, si è attestata a 3.181 milioni di euro, in crescita del 2% rispetto ai 3.119 milioni al 31 marzo 2020.
Bene anche i conti della controllata UnipolSai, in cui sono concentrate le attività assicurative del gruppo, che ha chiuso il trimestre con un utile consolidato di 249 milioni (+45,7%), una raccolta premi di 3,18 miliardi (+2%) e un indice di solvibilità individuale pari al 313% del minimo regolamentare, solo in lieve flessione rispetto al 318% di fine 2020. Sia Unipol che UnipolSai si attendono, per l'intero esercizio, un risultato consolidato della gestione "positivo e in linea con gli obiettivi definiti nel piano strategico 2019 -2021", al netto di "eventi attualmente non prevedibili anche legati ad un aggravarsi del contesto di riferimento. A contribuire al risultato del gruppo Unipol è stato soprattutto il comparto danni, con un utile ante imposte salito da 220 a 419 milioni, grazie al calo dei sinistri, riflesso da un combined ratio sceso all'89,1%.
L’a.d Carlo Cimbri ha sottolineato che “la progressiva uscita dalle misure restrittive legate alla pandemia farà tornare la frequenza dei sinistri su livelli più normali di quelli di quest'anno rendendo non sostenibile il trend calante dei prezzi per le compagnie. La tendenza è chiara, con un ritorno alla normalità della circolazione e i prezzi che circolano attualmente sul mercato, il mercato andrà in perdita tecnica ma noi non seguiamo il mercato. Quello che ci aspettiamo è un incremento della frequenza", ha detto Cimbri, sottolineando come i dati delle scatole nere installate sui veicoli assicurati “ci proiettano in prossimità dei livelli di circolazione non dello scorso anno ma del 2019. Se questo aumento di frequenza lo abbiniamo al calo del prezzo medio, si vede che c'è pressione sui prezzi. Non so se già alla fine di quest'anno o invece l'anno prossimo ma ci sarà una insufficienza tecnica dei prezzi. Unipol non intende però gettarsi in una guerra a colpi di ribasso”.
"La nostra – prosegue l’a.d. - è una strategia di sana e prudente gestione anche nell'equilibrio tecnico: in una fase in cui c'è molta aggressività sui prezzi, anche di compagnie più piccole, noi li lasciamo sfogare e cerchiamo di salvaguardare il nostro portafoglio di client. Non puntiamo la nostra strategia sul prezzo ma sulla qualità, sulla reputazione del brand che è la più alta nel settore finanziario, sui servizi".
Sul fronte target piano industriale e strategia, Cimbri ha spiegato che "noi traguardiamo con fiducia i nostri risultati economici in linea con gli obiettivi di piano proprio perché contiamo su ampi buffer che ci consentiranno di gestire al meglio il prossimo futuro anche in presenza di un contesto più difficile. Più margini abbiamo più saremo in grado, e noi saremo in grado, di gestire i nostri obiettivi di risultato economico anche in presenza di fenomeni negativi come quello che vi stavo evidenziando, rappresentato da una pressione sui prezzi. Anche in questa trimestrale abbiamo adottato grandi supplementi di prudenza nella esposizione dei dati a conto economico nella riservazione, un po' su tutte le poste di bilancio".
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