Manipolazione tassi di cambio, ecco le banche nel mirino
4/1/2014 | Alessandro Chiatto
Il regolatore della concorrenza svizzera sta indagando su otto istituti globali per possibili manipolazioni dei tassi di cambio e per la prima volta ne svela i nomi. Tra queste anche UBS, Credit Suisse e Citigroup
Il regolatore della concorrenza svizzera sta indagando su otto banche globali per possibili manipolazioni dei tassi di cambio e, per la prima volta, ne svela i nomi. La notizia, riportata dal FinancialTimes, è l' ultimo colpo di scena in un'inchiesta delle autorità di regolamentazione negli Stati Uniti, Europa e Asia sulla collusione tra grandi banche per manipolare il mercato da un trilione di dollari dei cambi.
La Commissione svizzera della concorrenza ha per la prima volta citato gli istituti coinvolti: le due più grandi banche svizzere, UBS e Credit Suisse, insieme a BancacantonalediZurigo, JuliusBaer e JPMorganChase, Citigroup, BarclaysBank e RoyalBankofScotlandGroup.
"Ci sono indicazioni che il coordinamento sulla manipolazione dei tassi di cambio siano stati fatti nel Forex trading tra le banche", si legge in una nota della commissione.
Il presunto coordinamento, si legge, potrebbe includere lo scambio di informazioni confidenziali, transazioni con altri operatori di mercato a livelli di prezzo concordati e azioni coordinate per influenzare un punto di riferimento in valuta estera.
Credit Suisse si è dichiarata "stupita" dalle accuse, e ha fatto notare di non essere stata oggetto di un'indagine preliminare.
Dal momento che le autorità di regolamentazione in altri paesi europei, Stati Uniti e Singapore hanno iniziato indagando su possibili manipolazioni dei cambi, i grandi istituti come Citigroup e Barclays hanno sospeso i traders.
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