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PIR: miglioramento nel secondo semestre

7/26/2023 | Marcella Persola

Per Intermonte nel 2023, è ipotizzabile una raccolta lorda di nuovi sottoscrittori di PIR pari a 300 milioni di euro.


Continuano i deflussi sul fronte dei PIR. I dati di Assogestioni relativi al 1° trimestre del 2023 evidenziano 779,1 milioni di euro di deflussi, superiori al dato dell'intero 2022 (733,8 milioni di euro): un risultato decisamente più negativo delle attese, che induce a rivedere le stime per l'anno in corso, prevedendo deflussi pari a 1,5 miliardi di euro. Così sottolinea Andrea Randone, head of Mid Small Cap Research di Intermonte. "Le nostre previsioni, seppur riviste al ribasso, confermano le aspettative di un miglioramento dei numeri nel secondo semestre 2023. Se si guarda alle cause dei riscatti dai fondi PIR, si può certamente ipotizzare che molti investitori, per via delle performance positive alla scadenza dei 5 anni (periodo di investimento minimo necessario per godere dei benefici fiscali sulle plusvalenze), abbiano deciso di incassare per poter indirizzare i propri risparmi verso altri fondi e mercati".

Per Intermonte nel 2023, è ipotizzabile una raccolta lorda di nuovi sottoscrittori di PIR pari a 300 milioni di euro. Per quanti sottoscrivono Pir in modo continuativo, prevediamo che la raccolta complessiva nel secondo anno sarà pari a una parte della somma accantonata nel primo anno (dal 35% al 40% nel nostro modello); nei restanti anni (cioè dal terzo al quinto anno) prevediamo una raccolta stabile, pari in media al 50% degli investimenti effettuati nel secondo anno.

Infine, Intermonte sottolinea che l'ammontare del capitale che verrà ritirato dagli investitori che decideranno di uscire dal fondo prima del termine dei cinque anni (per qualsiasi motivo) sarà pari a circa il 15% degli Assets under Management nel 2023 e oltre.

 

Guardando ai dati aggiornati pubblicati da Assogestioni sulla raccolta PIR del primo trimestre ‘23 si mostra che i PIR ordinari hanno registrato deflussi per 779 milioni di euro, mentre i PIR alternativi hanno registrato afflussi per 58 milioni di euro. In termini di AuM, i PIR ordinari hanno gestito 17,8 miliardi di euro, mentre 1,5 miliardi di euro sono stati investiti in fondi PIR alternativi. Per quanto riguarda i PIR ordinari, la raccolta netta trimestrale è ulteriormente peggiorata rispetto al 4° trimestre e al 3° trimestre del 2022, quando la raccolta netta era stata rispettivamente di -368 milioni di euro e -330 milioni di euro. Il dato di afflusso è peggiore rispetto a quello reso noto dall'Osservatorio PIR de Il Sole 24 Ore, che stimava 667 milioni di euro di deflussi nel 1° trimestre ‘23 (con gennaio, febbraio e marzo rispettivamente a -166 milioni di euro, -268 milioni di euro e -233 milioni di euro).

 

Per quanto riguarda i PIR alternativi, gli afflussi nel 1° trimestre ‘23 sono stati pari a 58 milioni di euro, invertendo il trend negativo del 4° trimestre ‘22 (-9 milioni di euro). 

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