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8/4/2017 | Redazione Advisor
L'influenza della Fed sul mercato dei Treasury e sull'economia statunitense è oggetto di attenzione da parte degli investitori, ma, suggerisce Yves Longchamp, head of research di ETHENEA Independent Investors AG, potrebbero esserci variabili da tenere ben più in considerazione per il contesto obbligazionario americano e globale.
"La sostenibilità del debito, la crescita e l'inflazione - spiega Longchamp - incideranno sui rendimenti obbligazionari più del taglio del bilancio previsto dalla banca centrale statunitense. La riduzione del bilancio dovrebbe avvenire in modo graduale e prevedibile. Il piano della Fed è di non reinvestire i ricavi delle obbligazioni giunte a scadenza a ritmi prestabiliti. Nei primi mesi i volumi iniziali si attesteranno a 10 miliardi di dollari per poi salire gradualmente nel corso di dodici mesi a un valore massimo di 50 miliardi di dollari."
Un approccio che se confermato contruibuirebbe a riaffermare l'intenzione da parte della Fed di svolgere un importante ruolo di equilibratore dei mercati monetari. "A differenza del 2013 - argomenta su questo punto l'head of research di ETHENEA Independent Investors AG - quando l'annuncio della fine del programma di Quantitative Easing innescò un brusco crollo dei titoli di Stato americani, finora la dichiarazione ufficiale della riduzione prevista del bilancio non ha avuto alcun effetto sui tassi", confermando il consensus dei mercati per una Banca centrale statunitense attenta ad agire in modo da non provocare reazione estreme sui mercati.
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