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12/21/2023 | Redazione Advisor
“Nel 2024, gli investitori dovranno bilanciare gli effetti persistenti degli alti tassi di interesse che portano a un rallentamento della crescita, contro la disinflazione e i rischi legati alle tensioni geopolitiche”. Michael Strobaek, chief investment officer e Christian Abuide, head of asset allocation di Lombard Odier, spiegano che “nonostante i recenti progressi, il percorso verso un atterraggio economico morbido rimane impegnativo”.
“L'evidenza storica - ricordano gli analisti - ci impedisce di escludere una recessione, ma non ci aspettiamo che questa volta gli Stati Uniti subiscano una grave flessione. Dopo un 2022 drammatico, le obbligazioni sono rimaste volatili nel 2023. Il picco dei rendimenti e il rallentamento della crescita sarebbero positivi per il reddito fisso di alta qualità nel 2024. Inoltre, darebbero un certo sostegno alla propensione al rischio degli investitori e ai mercati azionari, ma prevediamo una forte volatilità nella prima metà del 2024. I tassi di interesse elevati dovrebbero rimanere in vigore almeno fino alla prima metà del 2024. La Banca Centrale Europea potrebbe essere la prima a tagliare i tassi di interesse a metà anno, mentre la Federal Reserve (Fed) seguirà l'esempio nel settembre 2024”.
L'economia globale “dovrebbe quindi iniziare a beneficiare della riduzione dei costi di finanziamento. Se l'inflazione si dimostrasse appiccicosa o la forte crescita persistesse, questo scenario sarebbe a rischio e metterebbe sotto pressione le valutazioni di obbligazioni e azioni. Nel frattempo, le condizioni finanziarie restrittive e il rallentamento della crescita continueranno a mettere sotto pressione le imprese indebitate, compresi alcuni governi. Riteniamo che le obbligazioni rappresentino una delle più solide opportunità corrette per il rischio in quello che prevediamo sarà un 2024 volatile”.
“La performance dei titoli azionari nel 2023 - sottolineano gli esperti - è stata forte, ma anche eccezionalmente ristretta, in quanto pochi nomi hanno rappresentato la quasi totalità dei guadagni dello S&P 500. Certo, gli utili societari sono stati sotto pressione e hanno subito una lieve recessione. Riteniamo che ci sia spazio per una ripresa con la stabilizzazione dei risultati, rendendo le azioni statunitensi un investimento fondamentale per il prossimo anno. Le valutazioni sono ora superiori alle medie di lungo periodo e i mercati prevedono un'espansione degli utili di circa il 12%, oltre a ben cinque tagli dei tassi d'interesse statunitensi nel 2024. Noi vediamo meno tagli dei tassi e una crescita degli utili inferiore, intorno al 6%, insieme a un certo miglioramento dei margini di profitto e a valutazioni sostanzialmente invariate. I rendimenti azionari positivi sono una caratteristica tipica dei cicli economici in fase avanzata, ma spesso sono accompagnati da una maggiore volatilità”.
“La politica monetaria e la crescita economica - concludono i gestori - rimarranno i fattori chiave dei mercati finanziari nel 2024. Tuttavia, non sottovalutiamo i rischi derivanti dalla geopolitica, dall'energia, dalla competizione strategica tra Stati Uniti e Cina e da un'elezione presidenziale statunitense altamente polarizzata. La nostra strategia di investimento continua a gestire queste diverse sfide, sfruttando attivamente le opportunità di investimento che si presentano”.
Stefano Guglielmetto, head of investments di Lombard Odier, aggiunge che "il 2023 è stato un anno caratterizzato da molte sorprese: la deludente ripresa cinese post Covid, la forza dell’economia americana, le aspettative circa l’intelligenza artificiale e una recessione globale che non si è materializzata. Nel 2024 gli investitori dovranno fronteggiare il rallentamento della crescita globale, una politica monetaria ancora restrittiva e le tensioni geopolitiche. Nonostante ciò, Lombard Odier prevede interessanti opportunità di investimento legate al raggiungimento del picco dei tassi di interesse, elemento che apre prospettive interessanti per gli investimenti a reddito fisso: dopo anni di cedole magre e un 2022 particolarmente negativo, le obbligazioni entrano nel 2024 con una ritrovata redditività e di nuovo con un ruolo importante nella diversificazione di portafoglio".
"Gli effetti ritardati dell’aumento dei tassi di interesse - prosegue - lasciano aperta la possibilità di una recessione. Tuttavia il rischio di un brusco rallentamento della crescita sembra remoto, specie negli USA, dove l’assenza di eccessi nella posizione finanziaria di aziende e famiglie, ha protetto il mercato del lavoro e la crescita. I previsti tagli dei tassi ufficiali nella seconda metà dell’anno contribuiranno poi a stabilizzare la crescita mondiale. Soft landing e la fine del ciclo di aumento dei tassi dovrebbero sostenere le obbligazioni di elevata qualità. Anche l’appetito per il rischio, la solidità dei bilanci e in ultimo il mercato azionario ne beneficeranno. Non si devono sottovalutare i rischi all’orizzonte: le rinnovate tensioni geopolitiche, i prezzi dell’energia, la competizipone USA-Cina e le elezioni americane. Anche l’elevato livello dei tassi si interesse unito alla bassa crescita è un elemento di attenzione, in un periodo di elevato debito pubblico in molti paesi. La volatilità conseguente potrebbe contraddistinguere i mercati anche nel 2024".
"La riunione della Federal Reserve degli Stati Uniti di dicembre - mette in luce il manager - ha avuto un impatto eccezionale, con le nuove proiezioni del Federal Open Market Committee che mostrano un'inflazione significativamente più bassa e un ulteriore taglio dei tassi nel dot plot del 2024. Durante la conferenza stampa, il presidente Jerome Powell ha sottolineato che la Fed non aspetterà che l'inflazione statunitense raggiunga il 2% prima di iniziare a tagliare i tassi. La nostra nuova previsione prevede quattro tagli dei tassi di interesse di 25 punti base (pb) nel 2024, probabilmente a partire da marzo, rispetto ai due precedenti".
"La Banca Centrale Europea, la Banca Nazionale Svizzera e la Banca d'Inghilterra - chiosa Guglielmetto - si sono opposte alle aspettative aggressive di taglio dei tassi del mercato, ma tutte hanno lasciato intendere che i tassi hanno probabilmente raggiunto il massimo. Ora ci aspettiamo quattro tagli dei tassi di 25 punti base nel 2024 da parte della BCE e della BoE, e due da parte della BNS, con la Fed che probabilmente precederà le altre banche centrali di qualche mese".
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