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12/28/2023
Con l’inflazione in calo costante e rendimenti dei Treasury che sembrano ormai aver toccato il massimo, qual è la posizione da assumere sul mercato azionario?
Frédéric Leroux, head of cross asset e fund manager di Carmignac, illustra la situazione. “Gli ultimi dati relativi al mercato del lavoro e alle previsioni sull’attività manifatturiera sembrano avere accelerato l’avvio dell’inversione di tendenza dei tassi a lungo termine. Dato che il punto di forza dell’economia statunitense è il mercato del lavoro, i primi segnali di indebolimento hanno avuto un impatto significativo, tale da modificare gradualmente la posizione ostile della Federal Reserve. E così la nostra analisi economica interna prevede un rallentamento e una disinflazione molto graduali”.
Lo scenario di un rallentamento economico assume a questo punto maggiore credibilità e tutto questo dovrebbe quindi portare a un cambiamento profondo nel mood dei mercati finanziari. “Queste inversioni di tendenza dovrebbero rivelarsi sufficientemente significative da determinare un cambiamento di contesto sui mercati rispetto agli ultimi tre mesi, con mercati azionari in cui solo le società quotate più solide potevano essere risparmiate dalla prospettiva di un rallentamento economico associato all’aumento dei tassi di interesse obbligazionari”.
Ora però che i tassi di interesse sono in calo, si creeranno molte alternative di investimento sull’equity? “Molti settori e aziende considerati meno resilienti hanno registrato performance azionarie nettamente negative, che rappresenteranno comunque opportunità di profitto che gli investitori audaci non mancheranno di cogliere e alimentare. Ad esempio i titoli tecnologici non redditizi, per i quali l’impatto dell’aumento dei tassi sull’attualizzazione degli utili futuri è stato devastante, le società indebitate, i titoli immobiliari che potranno tirare un respiro di sollievo. Anche le aziende small cap potrebbero temporaneamente smettere di sottoperformare rispetto alle società a maggiore capitalizzazione. Certo, il calo dei tassi che si sta delineando dovrebbe continuare a sostenere le valutazioni di importanti titoli growth, tra cui i Magnifici Sette che hanno trainato il mercato quest’anno…
“Una tale concentrazione di investimenti su un numero di aziende così ridotto richiede una certa cautela, e in quest’ottica la diversificazione è la prima contromisura da adottare - conclude l’esperto di Carmignac - Pertanto, se il contesto lo consentisse, perché privarsene? Il ritorno del ciclo economico richiede mobilità”.
Ben Ritchie, head of developed markets equity di abrdn, analizza le prospettive per l’azionario europeo ed evidenzia che il quadro macroeconomico è in generale indebolimento, Tuttavia il gestore non è particolarmente preoccupato del fatto che ci sia o meno una recessione, che si può considerare un termine essenzialmente tecnico. “Credo che la cosa più interessante sia capire quali siano le opportunità di crescita degli utili nel mercato. Per il prossimo anno ci si può aspettare che cresceranno a una sola cifra” previsione che si può considerare probabilmente ottimistica considerate le dinamiche in atto, con l’economia cinese ancora piuttosto debole, e gli Stati Uniti che sembrano rallentare la loro crescita. Il tema principale in vista di un anno che si prospetta difficile sarà che le aziende dovranno probabilmente affrontare una maggiore pressione sugli utili, e di conseguenza secondo Ritchie sarà premiante “detenere aziende che hanno una crescita strutturale e non ciclica, che hanno margini più elevati, una leva operativa più bassa e bilanci solidi”.
Spostandosi in Estremo Oriente, diversi fattori, sia globali che nazionali, stanno contribuendo a rendere ottimistiche le prospettive del mercato azionario giapponese. A illustrarli, Goro Takahashi e Lukas Knüppel, investment directors, Japan equities, di GAM Investments.
L’equity del Sol Levante è stata una delle asset class migliori nel 2023, con l'indice TOPIX che ha segnato un +25,9% su base annua (al 27 novembre 2023). Una delle ragioni della forte performance del mercato, spiegano gli strategist, “è il rally del valore in Giappone. Abbiamo assistito a una consistente sovraperformance del valore rispetto alla crescita e alla qualità, e il fattore alla base di questa spread è il movimento al rialzo del tasso di interesse statunitense e l'iniziativa del Japan Exchange Group (JPX)”.
Il JPX ha infatti chiesto alle società quotate in borsa di migliorare il rendimento del capitale proprio (ROE) e il rapporto prezzo/valore contabile (PBR), concentrandosi sulle società con ROE e PBR più bassi e appartenenti alla categoria value.
“Sebbene i titoli value abbiano superato i titoli growth - precisano Takahashi e Knüppel - riteniamo che anche i titoli growth e quality siano pronti per un futuro brillante, dato che i tassi d'interesse statunitensi stanno raggiungendo il loro picco e che i titoli growth e quality sono meglio posizionati per dimostrare la loro forza reddituale e l'efficienza del capitale”.
“A nostro avviso – concludono gli strategist - le prospettive per le azioni giapponesi sono favorevoli, in quanto molti titoli hanno attualmente prezzi interessanti, sia su base relativa che assoluta, con una governance aziendale e una crescita in miglioramento. Per gli investitori, riteniamo che ciò rappresenti un'opportunità interessante per sfruttare i venti di coda che sostengono il mercato azionario giapponese”.
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