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Azionario 2024, sfruttare le opportunità strutturali

12/19/2023 | Redazione Advisor

Fabiana Fedeli (M&G Investments): “Privilegiamo temi a lungo termine come l’innovazione, le infrastrutture e l’economia a basse emissioni di carbonio”


“Mentre ci avviciniamo al 2024, è probabile che l’attenzione rimanga concentrata sul modo in cui i policymaker risponderanno da qui in poi agli sviluppi macroeconomici”. Fabiana Fedeli, cio equities, multi-asset and sustainability di M&G Investments, ricorda che “il rimbalzo degli asset di rischio a novembre è stato probabilmente guidato dai dati sull’inflazione statunitense più deboli del previsto, che hanno alimentato l’ottimismo sul fatto che la Fed sia arrivata al termine del ciclo di rialzo. Tuttavia, nonostante il calo dell’inflazione complessiva, questa rimane al di sopra dell’obiettivo così come l’inflazione di fondo resta ostinatamente elevata. In assenza di un ritorno dell’inflazione di fondo ai livelli target, o quasi, l’unico altro motivo per cui le banche centrali potrebbero iniziare a tagliare i tassi è se il contesto macroeconomico iniziasse a deteriorarsi in modo sostanziale”.

“I dati macroeconomici attuali - prosegue l'analista - non mostrano nel breve periodo segnali di una recessione profonda o di una diffusa crisi del credito, ma le attese di un’ulteriore contrazione della domanda appaiono plausibili. Nel 2024, più famiglie e imprese inizieranno a sentire l’impatto dell’inflazione e ad affrontare costi di finanziamento più elevati, con probabili ripercussioni sulla loro capacità di spesa. L’indebolimento dell’attività economica è sempre più evidente, soprattutto in Europa. È probabile che la crescita globale rallenti ulteriormente il prossimo anno e, se il rallentamento dovesse essere più profondo e radicato di quanto ci aspettiamo, i titoli di Stato a lungo termine potrebbero riprendere il loro ruolo di ‘assicurazione’ e offrire una migliore remunerazione del rischio rispetto al mercato azionario complessivo. È inoltre importante ricordare che, anche se dovesse arrivare una recessione, ci sono diversi gradi di gravità e i mercati del rischio potrebbero rimanere resilienti in caso di una recessione lieve”.  

“Ciò non significa - sottolinea l’economista - che non esistano interessanti opportunità sul fronte azionario. Riteniamo che questo sia un ottimo momento per sfruttare le opportunità strutturali, soprattutto perché alcune di queste sono state colpite dalla recente volatilità del mercato e presentano, a nostro avviso, interessanti punti di ingresso. Ad esempio, privilegiamo temi a lungo termine come l’innovazione (compresa l’intelligenza artificiale), le infrastrutture e l’economia a basse emissioni di carbonio, verso i quali riteniamo che i capitali affluiranno indipendentemente dalle incertezze del contesto macroeconomico a breve termine".

Il gestore ritiene che “le applicazioni di AI generativa rappresentino l’inizio di un tema di crescita pluridecennale in grado di generare un cambiamento pervasivo nell’economia in senso ampio e di rimodellare il panorama competitivo in tutti i settori. Nei prossimi anni prevediamo che le aziende di un’ampia gamma di settori adotteranno l’AI nelle loro attività, migliorando in modo significativo l’efficienza e la produttività. Le aziende che nel tempo hanno raccolto buone quantità di dati proprietari saranno probabilmente avvantaggiate rispetto ai loro concorrenti, in quanto potranno utilizzare l’AI generativa per analizzare e creare nuove applicazioni per quei dati”.

La manager rileva che “la maggiore attenzione verso gli investimenti sostenibili e a impatto, sia che si tratti del passaggio a un’economia a basse emissioni di carbonio per affrontare il cambiamento climatico, sia che si tratti degli sforzi per creare una società più equa e inclusiva, della ricerca di miglioramento in termini di salute o della creazione di un’economia circolare per proteggere l’ambiente, è un’altra importante tendenza strutturale non necessariamente correlata al ciclo macroeconomico. A proposito dei progetti relativi alle energie rinnovabili, ad esempio, i governi stanno aumentando la misura del loro sostegno e, allo stesso tempo, molti dei titoli di quest’ambito sono ora scambiati a valutazioni non eccessive. Non tutte le aziende del settore avranno la meglio, ma quelle con esperienza, competenza e disciplina sono ben posizionate per sottrarre quote di mercato ai rivali più deboli”.

Infine, “per loro stessa natura, le infrastrutture sono un’asset class a lungo termine, in quanto generalmente si tratta di asset fisici che richiedono lungo tempo per essere costruiti e che restano in attività per molti anni. Inoltre, sono parte integrante del progresso, in quanto facilitano lo sviluppo di settori quali le nuove tecnologie, le comunicazioni digitali e l’energia pulita”.

“Riteniamo che queste aziende abbiano interessanti prospettive di crescita, sostenute da potenti trend di lungo termine, e che l'adozione dell'intelligenza artificiale sia in grado di rafforzare ulteriormente il potenziale di crescita a lungo termine del settore”, conclude Fedeli.

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